
Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale in queste ore da giorno 9 marzo fino al 12 marzo è prevista una protesta nazionale contro il Nuovo Codice della Strada. La protesta è organizzata in oltre 40 città italiane.
Secondo le associazioni che rappresentano le persone decedute sulle strade italiana la riforma varata dall’Esecutivo non risolve il problema della sicurezza della strada e quindi dei sinistri. Si tratta secondo le associazioni di un ritorno al passato, di una riforma che contribuirà a peggiorare la situazione.
Flash mob, presìdi statici, ciclabili umane e altri eventi sono organizzati dal 9 al 12 marzo, per denunciare quelle che sono definite “misure vetrina” proposte dal Mit. A Roma nella mattina di domenica 10 marzo, in Piazza Sant’Apostoli, i partecipanti indosseranno tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto per rappresentare i problemi subìti dalle persone che perdono la vita sulla strada.

A Torino invece martedì 12 marzo la manifestazione avverrà attorno dalle 7:30 alle 10:30 nell’ora appunto dei pendolari. Obiettivo appunto sensibilizzare con dei sit-in la questione delle nuove regole del codice della strada insufficienti a mettere un punto ai sinistri gravi sulle strade.
Gli esperti ritengono che si debba intervenire sulla riduzione della velocità sulle strade, velocità che è conseguenza della maggior parte dei sinistri in cui persone perdono la vita.
Le manifestazioni rappresentano quindi un gesto simbolico e coinvolgeranno anche i passanti. Basti pensare che nelle scorse un tir è caduto da un cavalcavia della superstrada Brindisi-Lecce andando a finire su una trafficata strada che passava al di sotto. Fortunatamente il sinistro non ha provocato decessi in quanto avvenuto di sabato di prima mattina, ma se fosse accaduto in un altro momento anche più tardi avrebbe potuto provocare danno davvero grossi.