
La tragedia si è consumata tra il frastuono sordo e l’incredulità di chi ha assistito alla scena ai piedi del campanile. In un istante, la salita disperata di Miriam Oliviero ha trovato il suo epilogo in Piazza del Campo a Siena.Subito dopo l’allarme del ritrovamento di un corpo tra i tetti, le Forze dell’Ordine e i soccorritori hanno raggiunto la zona, accertando l’accaduto e isolando l’area della Torre del Mangia per avviare le prime indagini.
La notizia di un gesto così estremo ha scosso immediatamente la comunità di Siena, ma per comprendere il perché, bisogna guardare al dolore silente che Miriam portava con sé.
I fatti ricostruiti in fretta dai Carabinieri, parlano di una preparazione meticolosa: il messaggio al lavoro e l’ultimo saluto alla sorellina. Gesti che, nel ripensamento dei familiari, non lasciavano presagire nulla di così definitivo.Eppure, dietro quell’apparente normalità, c’era una profonda sofferenza, ben riassunta in una dichiarazione amara: “Era senza amici, è ingiusto”.

Un senso di solitudine schiacciante, un peso emotivo che l’aveva spinta a compiere quei 400 gradini verso il vuoto, lasciando un segno indelebile sulla storia della città e nel cuore di chi ora deve convivere con il suo dolore.
Immediato l’arrivo sul posto di Vigili del fuoco e Carabinieri, guidati dal Colonnello Gennaro Nasti, che hanno proceduto con la Scientifica ai rilievi. Presente anche il pm Valentina Magnini.
La geolocalizzazione del telefono della ragazza da giorni indicava la zona di Piazza del Campo. Le forze dell’ordine si erano mobilitate con una sessantina di uomini, setacciando tutta la città. Anche i cani impiegati per le ricerche continuavano a fiutare le tracce di Miriam nella Conchiglia