Domenico De Pasquale, ex inviato speciale del tg satirico, nato nel 1966 a Bari, è stato accusato di aver truffato la Mediaset, facendosi pagare per 10 servizi inventati relativi a fatti inventati ma spacciati per veri e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori.
Tutto questo ha portato al suo rinvio a giudizio, con l’accusa di truffa, simulazione di reato, calunnia e diffamazione. L’ex inviato, intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno, ha confessato di aver reagito abbastanza bene all’accaduto, soprattutto per il fatto che è stato “licenziato in diretta tv da un pupazzo di pezza rosso”.
Mingo ha ripercorso quanto accaduto proprio quella sera d’aprile: “Era il 23 aprile 2015. Non avevamo neanche visto la trasmissione quella sera. Durante la trasmissione il pupazzo rosso aveva sentenziato la mia fine”, aggiungendo:“A pensarci adesso mi vien da sorridere: essere giudicati, processati e sentenziati in diretta televisiva da un pupazzo di pezza. L’Italia è davvero il Paese dei paradossi“.
Più di recente, il buon Fabio, in un’intervista a Il Messaggero, ha cercato di fare un po’ di chiarezza su tutta la situazione che lo ha visto, a sua insaputa, coinvolto. Fabio ha dichiarato che da molto tempo non andava più d’accordo con la sua spalla destra, dando la colpa a Mingo e alla moglie, per aver organizzato servizi falsi a sua insaputa. Dal canto suo, l’ex volto storico di Striscia, si è sentito ingannato sino a quando non ha subito percosse da parte degli attori che Mingo aveva ingaggiato .
Quando si è trovato ad intervistare una maga, quest’ultima gli ha dato una bastonata alla schiena. “Come potevo pensare che la maga che mi stava bastonando era invece un’attrice? Impossibile“, ha tuonato. Le strade dei due si sono divise. Fabio adesso è impegnato nel sociale ed ha scritto un libro con la collaborazione di Vittorio Graziosi, mentre Mingo fa qualche apparizione in show locali. Decisamente una spiacevole fine per due personaggi amatissimi dal pubblico di Striscia la Notizia.