Michele Misseri, la notizia choc dal carcere (2 / 2)

Michele Misseri ha ottenuto uno sconto di pena di ben 41 giorni usufruendo del decreto ‘svuota carceri’. A sostegno di questa istanza il suo legale, l’avvocato Luca La Tanza, aveva addotto delle motivazioni in merito alle sue condizioni di vita inadeguate in carcere.

Il 68enne vivrebbe in una cella di pochi metri insieme ad altri detenuti ‘senza doccia e acqua calda‘. Per questo motivo lo scorso 22 febbraio il magistrato di sorveglianza di Lecce Stefano Sernia ha accolto l’istanza del legale di Misseri, che sconterà la sua pena la prossima primavera del 2024.

Una decisione che sta facendo molto discutere, ma che si è resa inevitabile alla luce di questo decreto volto a sfoltire il sovraffollamento delle carceri italiane. In effetti nella stanza in cui risiederebbe Misseri, vi sarebbero appena 3 metri quadrati per ciascuna persona con le quali condivide l’ambiente.

Una condizione abitativa che contrasta con la vivibilità e la dignità del detenuto, motivo per il quale il magistrato competente ha ritenuto fondate queste motivazioni e ha accolto la richiesta di Michele Misseri. Presto il colpevole della soppressione del cadavere di Sarah Scazzi tornerà in libertà nel suo piccolo paese natio, Avetrana.

La decisione di accogliere la sua richiesta di scarcerazione anticipata sta facendo discutere non poco l’opinione pubblica italiana, fortemente divisa tra chi ritiene che il 68enne non meriterebbe questa clemenza e chi, invece, esalta l’importanza dei diritti sacrosanti dei detenuti. Evidentemente nel nostro Paese c’è a monte un problema con l’adeguatezza delle strutture carcerarie, ormai troppo obsolete e non in linea con gli standard europei.