Michael Schumacher, l’annuncio della famiglia del campione (2 / 2)

Un tempo che sembra interminabile, quasi un decennio, è trascorso da quel maledetto 29 dicembre 2013, giorno in cui la vita del sette volte campione del mondo Michael Schumacher è cambiata per sempre. In tutti questi anni, la famiglia, composta dalla moglie Corinna e dai loro due figli, Mick e Gina Maria, ha mantenuto il massimo riserbo sulle condizioni dello sportivo, così come il silenzio è stato osservato dalla portavoce degli Schumacher, Sabine Kehm.

Tutto quello che finora i tifosi hanno appreso è stato il frutto di indiscrezioni trapelate da quei pochi che lo vanno a trovare. Eppure dietro la scelta di non divulgare aggiornamenti sullo stato di salute di Schumacher si nasconde un motivo ben più complesso e profondo che è stato rivelato dall’avvocato Felix Damm, ossia da colui che dal  2008 si occupa di tutelare legalmente la famiglia dell’ex pilota di Formula 1 nel settore media e stampa.

Il legale ha rilasciato una lunga intervista alla rivista tedesca Legal Tribune Online, chiarendo i motivi sottesi alla scelta di non far sapere più nulla sullo stato clinico del campione. L’avvocato, come riportato da fanpage.it,  ha dichiarato: “Con l’incidente, la pressione dei media è ovviamente cambiata radicalmente. Per allentare la pressione, durante gli incontri con la stampa ai quali erano presenti anche i medici curanti sono state fornite le prime informazioni generali sulla salute di Michael, quindi contenuti classificati tematicamente come legati alla privacy”.

Sempre da fanpage, riprendiamo alla lettera il proseguimento delle dichiarazioni dell’avvocato di Schumacher: “In linea di principio nessuno può rivendicare la riservatezza dei fatti che lui stesso ha volontariamente divulgato al pubblico. In questo contesto la giurisprudenza parla di auto-apertura della sfera privata. Ecco perché abbiamo dovuto affrontare ripetutamente il tema dell’auto-divulgazione nei procedimenti giudiziari” . 

La scelta di proteggere all’estremo la privacy del campione e della sua famiglia è stata fatta proprio per evitare speculazioni che sarebbero avvenute nei mesi seguenti. Si è optato per il silenzio, dopo aver vagliato diverse ipotesi, attentamente, assieme ai familiari più stretti del campione di sci.  Inizialmente si era pensato di redigere e comunicare un rapporto  finale sulla salute di Michael ma questo avrebbe significato continuare a dover dare aggiornamenti, in quanto i media non si sarebbero placati. Di certo ci si sarebbe chiesto come stesse Schumi, facendo i conti con il tema scottante dell’auto-divulgazione volontaria. Per evitare tutto questo, si è scelto di non fornire più aggiornamenti sullo stato di salute del campione. Secondo voi è stata  una soluzione saggia? Diteci la vostra nei commenti, se vi va!