Questa storia inizia così, con il racconto di un uomo : “La mamma aveva solo un occhio. La odiavo, era così imbarazzante! Lei lavorava alla mensa della scuola per mantenere la famiglia. Un giorno, durante la scuola elementare, lei è entrata in classe per salutarmi. Ero così imbarazzato. Come ha potuto farmi questo? Le ho gettato uno sguardo odioso e lei corse fuori. Il giorno dopo a scuola uno dei miei compagni di classe mi disse: “EEEE, tua madre ha solo un occhio!”.
La storia prosegue così: “Volevo seppellirmi. Volevo che mia mamma sparisse dalla faccia della Terra. Quello stesso giorno sono rientrato a casa e le ho detto urlando: “Sei contenta? Ora sono lo zimbello della scuola! Perché non muori!”. Inferocito, in preda ad una rabbia profonda, senza un minimo di razionalità, ha sparato addosso alla madre, a colei che gli ha dato la vita, le peggiori parole. Ma come prosegue il racconto?
“Volevo andare via da quella casa e non avere più nulla a che fare con lei. Così ho studiato sodo e ho avuto la possibilità di andare all’estero a studiare.
Mi sono sposato, ho comprato una casa tutta mia e ho avuto dei figli. Ero così felice della mia vita.” Un giorno la madre si è recata a trovarlo, non vedendolo da anni e non avendo mai incontrato i suoi nipoti. Quando si fermò davanti alla porta, i suoi figli risero di lei. Lui le urlò addosso, chiedendole come si era permessa di venire senza nessun invito, per poi chiosare: “Come osi venire a casa mia e spaventare i miei figli! Fuori di qui! ORA!!!” La risposta della madre fu: “Oh, mi dispiace. Sicuramente ho sbagliato indirizzo”, scomparendo.
Un giorno all’uomo arrivò una lettera con l’invito per una rimpatriata con i vecchi compagni di scuola. Mentendo alla moglie, decise di recarsi nella città dove ha vissuto , cogliendo l’occasione, per curiosità, di andare a vedere la casa dove aveva abitato. Fu allora che i vicini gli dissero che la madre era morta ma lui non pianse. Fu allora che i vicini gli consegnarono una lettera, scritta dalla madre per lui, prima di morire.
La lettera recita così: “Mio carissimo figlio, ti penso tutto il tempo. Mi dispiace per essere venuta a casa tua e di aver spaventato i bambini. Ero così felice quando ho saputo che stavi arrivando per la rimpatriata. Purtroppo non sarò neanche in grado di alzarmi dal letto per vederti. Mi dispiace per essere stata un costante motivo d’imbarazzo durante la tua infanzia. Vedi… quando eri molto piccolo, hai avuto un grave incidente, dove hai perso un occhio. Come mamma, non potevo sopportare questo…così decisi di donarti il mio. Ero così orgogliosa di mio figlio che ora avrebbe guardato il mondo al mio posto…proprio con quell’occhio.
Con tutto il mio amore….Tua Mamma”.