
Il passaggio al 2026 sarà segnato da un crollo verticale delle temperature, con le correnti fredde che prenderanno il sopravvento già nelle prime ore del nuovo anno. Secondo il Team MeteoGiuliacci, l’Italia si prepara a vivere un inizio di gennaio decisamente rigido, caratterizzato da valori termici che scenderanno costantemente al di sotto della norma stagionale.
L’evento culminante di questa fase perturbata è atteso per il weekend del 3 e 4 gennaio, quando il freddo intenso si trasformerà in precipitazioni nevose. In questo contesto, le regioni che vedranno la neve spingersi fino a quote collinari e, in alcuni casi, addirittura lungo le zone costiere, saranno quelle del versante adriatico e del Sud.Il fenomeno interesserà in modo diffuso le aree interne di Abruzzo, Molise e Marche, dove le imbiancate saranno consistenti.
Anche l’Appennino Meridionale sarà protagonista di questa sortita invernale, con la neve che cadrà a quote molto basse, regalando un paesaggio tipicamente nordico a latitudini solitamente più temperate.Dalle analisi emerge però un’eccezione significativa: in questa prima ondata del 2026, le regioni del Nord Italia sembrano destinate a rimanere all’asciutto.

Nonostante il clima rigido accomunerà l’intera penisola, il bianco mantello si concentrerà esclusivamente sulle zone centrali e meridionali, risparmiando la pianura padana e l’arco alpino da accumuli significativi in questa specifica fase.
Le autorità e gli esperti raccomandano massima attenzione per chi si metterà in viaggio nel primo fine settimana di gennaio, dato che le nevicate potrebbero creare disagi alla circolazione, specialmente nei tratti autostradali interni tra Abruzzo e Marche. Il volto dell’inverno si mostrerà dunque severo proprio all’esordio del nuovo anno, portando con sé il gelo e la neve che erano mancati durante le festività natalizie.