Nelle ultime 24 ore si è registrato un lieve tentativo di mitigazione del caldo africano grazie a venti più freschi che hanno interessato soprattutto le regioni adriatiche del Centro e gran parte del Sud. Questa brezza più leggera ha portato un sollievo temporaneo, riducendo in parte l’opprimente calura che ha caratterizzato le settimane scorse.
In ogni caso, questa pausa non deve ingannare: secondo gli ultimi dati forniti dai principali modelli meteorologici, si tratta di un intervallo momentaneo prima che l’anticiclone africano torni a dominare gran parte del territorio nazionale. Già tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio, la massa d’aria calda più intensa si sposterà nuovamente verso le regioni tirreniche, per poi estendersi rapidamente a tutto il Paese durante la settimana successiva.
Le aree più colpite da questa nuova ondata di caldo saranno ancora una volta le regioni del Centro e del Sud, comprese le isole maggiori, Sicilia e Sardegna, dove i termometri potrebbero superare i 40°C, rendendo l’aria particolarmente afosa a causa dell’elevata umidità che aumenta la percezione di disagio. Al contrario, il Nord Italia potrebbe restare parzialmente ai margini di questa fase di caldo intenso. Qui le temperature, pur mantenendosi elevate con punte fino a 36-37°C nelle zone della pianura Padana, potrebbero beneficiare di qualche infiltrazione di aria più fresca di origine atlantica, in grado di attenuare temporaneamente l’azione dell’anticiclone e alleviare la canicola.
Per quanto riguarda la durata di questo caldo intenso, le previsioni attuali non consentono ancora di stabilire con certezza quando la bolla rovente lascerà spazio a un clima più temperato. I modelli indicano un possibile cedimento della struttura anticiclonica nella seconda metà della prossima settimana, con un primo interessamento del Nord Italia. Tale evoluzione potrebbe portare temporali più diffusi e localmente intensi, accompagnati da un calo significativo delle temperature.
Tuttavia, resta una certa incertezza nelle proiezioni a medio termine, poiché i modelli non sono ancora perfettamente allineati su una traiettoria comune per i giorni successivi. Sarà quindi fondamentale seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti per avere indicazioni più precise e affidabili sul prosieguo di questa lunga fase di caldo africano.