Maggio si congeda con un clima ancora instabile, al termine di un mese caratterizzato da continui sbalzi meteorologici. La primavera ha mostrato tutta la sua natura mutevole, alternando giornate di sole e temperature piacevoli a fasi di pioggia insistente, vento e cielo coperto. Il risultato è stato un contrasto netto tra paesaggi fioriti e condizioni di maltempo che hanno ostacolato le attività all’aperto e la programmazione turistica.
Le differenze tra le varie aree del Paese sono risultate marcate. Il Nord Italia è stato frequentemente interessato da temporali, grandinate e improvvisi cali termici, complici le incursioni di correnti atlantiche. Al contrario, il Centro-Sud ha vissuto condizioni generalmente più miti, ma non immuni da fenomeni intensi, specialmente nelle zone interne appenniniche e nelle ore pomeridiane.
Questa disomogeneità ha reso il quadro meteorologico di maggio fortemente irregolare. Il bilancio climatico del mese si inserisce perfettamente nel contesto della primavera mediterranea, una stagione di transizione per natura, spesso dominata dall’incertezza atmosferica.
Tuttavia, quest’anno la variabilità è risultata più accentuata del solito, probabilmente anche a causa dei cambiamenti climatici globali che stanno alterando le normali dinamiche stagionali. Ci si chiede se porterà finalmente una maggiore stabilità o se, al contrario, proseguirà sulla scia dell’incertezza.
Secondo i meteorologi, giugno potrebbe sorprendere: le previsioni indicano un mese da record, con ondate di caldo più intense e durature rispetto agli anni precedenti. Gli esperti meteo invitano comunque alla cautela: potrebbero esserci dei colpi di coda della primavera. Scopriamo nella pagina successiva quando arriverà il caldo e in quali zone della Penisola.