I cosiddetti “Giorni della Merla”, tradizionalmente considerati i più freddi dell’anno, quest’anno si sono presentati con temperature insolitamente miti. Contrariamente alle aspettative, il grande gelo di fine gennaio non si è fatto sentire con la consueta intensità, lasciando spazio a valori termici sopra la media stagionale.
Questo fenomeno ha sorpreso molti, soprattutto nelle regioni settentrionali, dove le minime si sono mantenute ben al di sopra dello zero anche in pianura. Tuttavia, un primo calo delle temperature è stato registrato nella giornata di ieri, giovedì 30 gennaio, con le prime nevicate che hanno interessato le montagne del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria, a partire dai 900-1000 metri di quota.
Seppur limitate, queste precipitazioni rappresentano un segnale di un possibile cambiamento nelle condizioni atmosferiche. Anche l’Appennino settentrionale ha visto un ritorno della neve sulle cime più alte, mentre in pianura la situazione è rimasta prevalentemente asciutta. Le anomalie climatiche di questo periodo confermano una tendenza già osservata negli ultimi anni, con inverni sempre meno rigidi e fenomeni atmosferici imprevedibili.
Gennaio 2025, in particolare, ha fatto registrare diverse giornate con temperature massime ben al di sopra della norma, con punte di 15-18°C in alcune zone del Centro e del Sud Italia. Questo andamento preoccupa meteorologi e climatologi, che vedono in questi cambiamenti una chiara conseguenza del riscaldamento globale.
Gli esperti sottolineano come il riscaldamento globale stia influenzando le dinamiche meteorologiche, rendendo meno frequenti le classiche ondate di gelo tipiche della fine di gennaio. Nonostante questo quadro generale, la situazione potrebbe cambiare rapidamente nel fine settimana. Scopriamo le ultime previsioni nella pagina successiva.