La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo aperta, al momento senza indagati. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti vi è quella di un possibile malore del conducente, considerato dai suoi colleghi come un autista assolutamente esperto oppure un guasto al veicolo.
Allo stesso tempo, non si può non considerare in quale stato si trovasse il guard rail di questo cavalcavia. Il sospetto è che sia crollato troppo facilmente sotto il peso del bus. Per il momento si tratta solo di illazioni, ma gli inquirenti sono già al lavoro per indirizzare le indagini verso le possibili cause di questo sinistro.
Il conducente del bus, Alberto Rizzotto, ritenuto dai suoi colleghi come un autista esperto, è deceduto sul colpo. La salma si trova attualmente presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, ed è stata assegnato per l’esame autoptico all’istituto di Medicina legale dell’Università di Padova. Occorrerà appurare in quale stato psico-fisico di trovasse il conducente e se fosse stato appunto colto da un malore.
A tal proposito il procuratore Cherchi ha invitato alla calma dichiarando come gli esiti non arriveranno certamente in tempi brevi. Tuttavia la procura si sarebbe attivata per velocizzare i tempi: “Tutte le perizie vengano eseguite contemporaneamente, nei limiti del possibile, senza privilegiare un indirizzo rispetto ad altri”.
Anche se è comprensibile la rabbia dei famigliari delle vittime, che richiedono risposte in tempi brevi, servirà comunque molto tempo per permettere alle indagini di fare il proprio corso.