Quella messa in atto è stata definita da tutti i siti nazionali come l’operazione anticrimine più significativa dai tempi della Banda della Magliana, in quanto, grazie ad una lunga e complessa inchiesta, è stata messa ko una delle organizzazioni più temute, che ha trasformato Roma in un crocevia di narcotraffico e scene da dimenticare.
Nell’ ordinanza, campeggiano questi nomi: Giuseppe Molisso, il capo, e Leandro Bennato e Raul Esteban Calderon, rispettivamente braccio destro e terzo sicario di fiducia di Molisso.
Partendo da quello che è stato ribattezzato il loro feudo Tor Bella Monaca, hanno organizzato un traffico di stupefacenti capillare, inondando Roma di decessi e denaro sporco.
La loro rete era talmente ben organizzata, da poter arrivare ovunque, grazie ai loro proseliti. La vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma, scattata su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato a 26 arresti, con accuse che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti >alla detenzione di armi.
Il clan operava nelle piazze di spaccio più rinomate delle capitale, dunque Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti, con un giro d’affari da decine di milioni di euro al mese. Molisso e Bennato, che erano finitii in cella per altre tipologie reatuali, puntavano al monopolio ma la rete è stata sgominata e le forze dell’ordine hanno effettuato sequestri preventivi per un valore di circa 5 milioni di euro, colpendo direttamente le ricchezze accumulate dai boss.