Mattia Santori, la notizia è appena arrivata: ecco cosa sta succedendo

Stanno suscitando molto scalpore le dichiarazioni dell'ex sardina Mattia Santori, il quale ha ammesso un fatto davvero sconcertante. Ecco le discusse rivelazioni.

Mattia Santori, la notizia è appena arrivata: ecco cosa sta succedendo

Mattia Santori è salito alla ribalta nel novembre 2019 con la fondazione del movimento politico delle Sardine, i quali si fecero conoscere per le numerose manifestazioni contro il populismo in occasione delle elezioni regionali in Emilia Romagna. Successivamente di questo movimento si sono perse le tracce, ma non di alcuni leader, i quali hanno ottenuto ruoli di prestigio in politica.

Lo storico fondatore delle Sardine, per esempio, è stato nominato consigliere comunale del Pd a Bologna. Ma a far parlare nuovamente di Santori sono state delle dichiarazioni molto controverse che lo stesso politico ha fatto di recente nel corso di un evento pubblico. Si tratta di un’ammissione molto scandalosa, ecco che cosa ha ammesso di detenere in casa.

La confessione di Santori

In occasione degli Stati generali della cannabis tenutosi a Milano, lo storico leader della Sardine ha dichiarato quanto segue: “Quest’anno ho già raccolto 60 grammi di cannabis. Non solo la consumo, ma la produco per uso personale. Non è legale? Al momento l’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti equipara l’auto coltivazione allo spaccio, per cui io rischio sino a 6 anni di carcere: è assurdo“.

Un’aspra polemica quella aperta a viso aperto dal consigliere comunale, che spinge la politica ad intervenire al più presto nel merito di una questione spesso dibattuta: “Non a caso le Corti riunite della Cassazione hanno già indicato ai tribunali di considerare poche piantine come uso personale. Perché il Parlamento non può semplicemente legiferare e accettare una situazione che già esiste nel Paese?”.

In realtà, sono in molti a premere affinchè il consumo di cannabis sia presto legalizzato nel nostro Paese, uniformandosi a legislazioni già presenti all’estero. Si tratterebbe, inoltre, di un passo avanti per togliere la gestione di fatto dello spaccio di cannabis alla criminalità organizzata, che si arricchisce sempre di più nel mercato nero. A chi gli obietta che si tratta di una dipendenza, Mattia Santori replica puntualmente: “È provato scientificamente che non è così. Poi, è chiaro che occorrono politiche di intervento su un consumo problematico. Ma non è meglio allora che il tuo consulente sia un esperto che ti vende i semi e non robaccia piuttosto che un pusher nelle cui mani finiscono i minorenni?”.

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