Alle 13:20 di martedì 17 gennaio, Matteo Messina Denaro, il superlatitante finito nelle grinfie dei carabinieri a seguito di una lunga e complessa inchiesta, è giunto nel supercarcere Le Costarelle dell’Aquila. E’ indubbiamente un uomo provato dalla sofferenza, che nasconde gli effetti della chemioterapie e del tumore molto grave, dietro un paio di occhiali scuri, con il capello a coprire, forse, la caduta dei capelli dopo le sedute contro il cancro, che continuerà a fare all’interno del penitenziario di massima sicurezza.
E’ apparso tranquillo e non ha rinunciato alle battute tra cui: “Fino a stanotte ero incensurato poi non so che è successo”. Gli è stato anche chiesto dove sia vissuto per tre decenni e, anche in questo caso, ha prontamente risposto: “Non ho mai avuto una residenza”. Sono questi i primi rumors che hanno visto la “Primula Rossa” di Cosa Nostra per la sua prima volta, dietro le sbarre (quelle da cui ha cercato di fuggire, riuscendoci, per 30 anni).
All’aeroporto militare Boccadifalco di Palermo, prima di salire sull’aereo che lo avrebbe trasferito a Pescara ,come si legge su Repubblica, si era fatto dare carta e penna per scrivere un biglietto nei confronti di coloro che lo hanno tratto in arresto, nel corso del blitz scattato nella clinica Maddalena, in cui si era recato, il 16 gennaio, per sottoporsi ad una seduta di chemioterapia. Questo il contenuto del biglietto: “I carabinieri del Ros e del Gis mi hanno trattato con grande rispetto e umanità. Palermo, 16 gennaio 2023”.
Messina Denaro non si è tirato indietro al colloquio con la psicologa, è stato visitato e, al momento, non ha chiesto giornali, libri, cibo. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il giorno del trasferimento in carcere, non ha cenato. La biancheria gli è stata fornita dal cappellano del carcere.
Repubblica, invece, fa una descrizione decisamente più cruda della reazione del boss all’arresto: “Ventiquattro ore in cella da solo, senza nemmeno accendere la televisione, anche solo per avere compagnia, o guardare quello che viene messo in onda su di lui e sul suo arresto. Nulla. Non ha la curiosità di vedere, di ascoltare ciò che viene detto sul suo conto. La tv resta spenta. E lui seduto sul letto con le mani a reggere il viso” .