Massimo Bossetti, svolta nel caso: “Yara non ha mai..” (2 / 2)

A livello giudiziario, l’assassino di Yara sarebbe Massimo Bossetti ma, nella puntata de Le Iene, il giornalista Antonino Monteleone ha parlato di alcune prove con le quali l’accusa avrebbe inchiodato Bossetti. Secondo alcuni esperti, queste prove non sarebbero conclusive, presentando delle anomalie. Che siamo proprio queste prove a portare ad una svolta concreta sul caso? Gli inquirenti, sul cadavere della povera ginnasta, trovarono una traccia di Dna, che per anni è stato attribuito a “Ignoto 1”. Analizzando quel campione, si era data un’identità a Ignoto 1, quella del muratore di Mapello Massimo Bossetti, che finì subito in manette, come in molti ricorderanno con il filmato dell’arresto mentre si trovava in cantiere a lavorare .

Per la difesa del muratore, ci sarebbero, invece, elementi capaci di provare l’innocenza di Bossetti, sebbene a livello giudiziario sia ritenuto l’omicida di Yara. Secondo la difesa di Bossetti, sul reperto biologico ci sarebbero oltre 200 anomalie. I legali hanno tentato di ottenere una perizia in contraddittorio, sempre negata. Tra le altre prove di colpevolezza di Bossetti, ci sarebbero le famose microsfere di metallo e i fili tessili trovati sugli indumenti della vittima e che, per la Procura di Bergamo, avrebbero costituito prova inequivocabile del “contatto” tra Massimo Bossetti e Yara Gambirasio.

Secondo l’accusa, la ginnasta sarebbe stata condotta in prossimità di quel campo, a bordo del furgone dell’uomo. Le microsfere sarebbero residui dell’attività edilizia (il settore in cui Bossetti operava), mentre le fibre tessili rinvenute sul cadavere della ragazzina, sarebbero quelle dei sedili del furgone del muratore. Per i consulenti del muratore di Mapello, tali elementi non sono una prova schiacciante. Vittorio Cianci, ingegnere meccanico e consulente della difesa di Massimo Bossetti, esperto in analisi di fibre tessili, ai microfoni de Le Iene, ha dichiarato: “Yara non è salita su quel furgone”. Cianci è convinto che i fili trovati sui pantaloni di Yara non sono compatibili con quelli che compongono il rivestimento dei sedili del mezzo del muratore

Questo il lungo discorso con cui Cianci ha motivato il suo pensiero:“Loro hanno estratto queste fibre usando uno scotch, non è una procedura corretta perché, una volta che si imprigionano le fibre, restano avvolte dentro la colla e non si possono fare sezioni e analisi particolari. Essendo fibre sintetiche, possono avere sezione tonda, trilobata, pentalobata… Dovrebbero avere stessa sezione”, aggiungendo: ” Mentre per l’autocarro l’hanno fatta ed è rotonda, per i pantaloni di Yara era impossibile farla”, ma non è tutto, in quanto l’esperto ha precisato che il colore delle fibre era diverso da quello dei sedili del mezzo di Bossetti.

Per l’accusa, un altro elemento ritenuto di “sicura valenza indiziaria” sono le microsfere metalliche isolate sulle scarpe e su parte dei vestiti di Yara Gambirasio, rinvenute anche sul furgone di Bossetti. Per Vittorio Cianci, esse potrebbero essere di un materiale diverso. Ai microfoni de Le Iene, l’esperto ha aggiunto: “Nel furgone abbiamo solo ferro e acciaio comune, sugli indumenti di Yara. Parliamo del 60% di acciaio speciale. Mi spiegate questa differenza? Sono completamente diverse, come si fa a spiegarlo?”. Il caso potrebbe essere riaperto per ambiguità delle prove?