Massimo Bossetti, la confessione choc dal carcere (2 / 2)

Il gip di Venezia Alberto Scaramuzza ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati la pm di Bergamo Letizia Ruggeri, che si è occupata del caso Yara Gambirasio, per frode processuale o depistaggio; un’accusa pesantissima per colei che ha portato dietro le sbarre il muratore di Mapello. La vicenda riguarda la conservazione dei reperti dell’inchiesta che ha portato alla condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti, accusato di aver assassinato la ginnasta 13enne di Brembate di Sopra (Bergamo),il cui movente sarebbe stato un’aggressione a sfondo sessuale.

L’avvocato Claudio Salvagni, intervistato da Fabio Camillacci,  su Cusano Italia Tv, nel programma “Crimini e Criminologia”, ha rivelato come Massimo Bossetti avrebbe reagito alla notizia dell’iscrizione della pm Ruggeri nel registro degli indagati : “Ho sentito telefonicamente Massimo Bossetti subito dopo aver appreso la notizia della decisione del gip di Venezia e lui mi ha detto ‘sono molto contento, non tanto per l’incriminazione del pubblico ministero ma perché questa novità può riaprire una possibilità di revisione del processo. Io sono innocente’.

Salvagni ha aggiunto: “E Bossetti ha ragione alla luce del fatto che c’era stato negato di effettuare una perizia laddove i reperti erano presenti e sono stati dichiarati invece del tutto consumati; e soprattutto perché se ci fosse l’accertamento di una frode processuale nell’ambito del processo al nostro assistito, questo è uno specifico caso di revisione previsto dal Codice, il quale prevede che se viene accertato un depistaggio o una frode processuale inerente il processo principale, questo diventa motivo di revisione”.

Il legale ha precisato che se viene accertato che a Massimo Bossetti non è stata concessa la possibilità di difendersi attraverso una perizia perché alla base vi è una premessa sbagliata e poi quando questa cosa finalmente era stata autorizzata, i reperti sono stati distrutti,  sarebbe evidente che  ci è trovati dinnanzi a un depistaggio. Un fiume in piena Salvagni, che deve provare l’innocenza del muratore di Mapello di cui difensore.

L’avvocato ha aggiunto: “iIl gip di Venezia ha certificato che i 54 campioni di DNA sono stati distrutti. Questo è un dato oggettivo e per noi è un elemento già da solo sufficiente per chiedere la revisione del processo. Se poi ci sarà anche un accertamento di responsabilità penale nei confronti di altri soggetti legati allaProcura, allora a maggior ragione ci sarà un caso specifico di revisione previsto dall’articolo 630 del Codice di Procedura Penale”. Infine, è arrivata un’anticipazione clamorosa ma che, gli addetti ai lavori, si aspettavano: i legali di Massimo Bossetti  sono al lavoro per presentare la richiesta di revisione del processo che presenteranno nel giro di 2-3 mesi,  avendo già raccolto nuovi elementi sufficienti, indipendentemente dall’esito dell’inchiesta della Procura di Venezia sulla pm e la distruzione dei reperti.