Martina Ciontoli, la notizia 10 anni dopo il decesso di Marco Vannini (2 / 2)

Martina Ciontoli, ex fidanzata di Marco Vannini, ha ottenuto il permesso di lavorare fuori dal penitenziario di Rebibbia, grazie al suo comportamento esemplare e al percorso rieducativo svolto durante la detenzione. La decisione del magistrato le consente di svolgere un impiego presso il bar interno alla Scuola superiore per l’Educazione penale, in un ambiente controllato e protetto.

Martina, che ha anche completato con successo una laurea in Scienze Infermieristiche, dimostra impegno nel reinserimento sociale. Il permesso lavorativo, che rientra nelle misure previste dall’ordinamento penitenziario, le permette di lasciare la sezione femminile del penitenziario ogni giorno feriale, con un turno lavorativo di sette ore.

Questa opportunità rappresenta un passo importante per il reintegro nella società, pur rimanendo all’interno di un contesto regolato. La vicenda giudiziaria risale al 2015, quando Marco Vannini perse la vita in circostanze gravissime nella casa della famiglia Ciontoli. La Cassazione ha confermato le condanne per Antonio Ciontoli e i suoi familiari, evidenziando le responsabilità legate a ritardi e omissioni nei soccorsi.

La famiglia Vannini, in particolare la madre Marina Conte, continua a ricordare il figlio e a cercare risposte su quanto accaduto. Nel frattempo, la casa dove si svolsero i fatti è stata messa all’asta, mentre Martina ha intrapreso un percorso che evidenzia un cambiamento significativo. Secondo il suo legale, ha dimostrato consapevolezza e ravvedimento, rispettando la funzione rieducativa del penitenziario e meritando una nuova opportunità per costruire il proprio futuro.

Questa scelta riflette l’approccio orientato al reinserimento sociale, riconoscendo il valore del cambiamento personale e della responsabilità. Il caso continua comunque a sollevare riflessioni su giustizia, rieducazione e possibilità di ricostruire la vita dopo esperienze complesse.