Roberta Bruzzone ha fornito il suo punto di vista sul delitto di Martina. Si è fatta una sua opinione, quella che si tratti di un copione già visto, con Turetta, nello stesso del caso della ragazza di Piacenza. Secondo l’esperta, sono tutti ragazzi ossessionati dal controllo, intrisi di stereotipi tossici e questa dinamica si ripete regolarmente.
Secondo la Bruzzone non è si trattato di raptus ma di un omicidio premeditato. Spesso c’è una lucidità tremenda dietro questi atti, dal momento che i killer pianificano, controllano, agiscono con estrema freddezza, quindi: “Continuare a parlare di raptus è fuorviante e pericoloso.”
Nelle ultime ore è emersa una lettera scritta da Martina al suo fidanzato, in cui lei lo perdona, affermando che avrebbe fatto più attenzione a certi comportamenti, Riguardo questa missiva, l’esperta dice: “Certamente Martina era giovanissima e quel tipo di messaggio dimostra quanto le vittime interiorizzano la colpa e normalizzino atti contro di loro”, aggiungendo: “.È un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare”. Il Ministro Nordio, parlando del braccialetto elettronico, ha affermato che le donne in difficoltà dovrebbero rifugiarsi nelle chiese e nelle farmacia.
In proposito dice: “Non è soluzione, non possiamo pensare che la risposta sia dire alle donne di scappare o di rifugiarsi da qualche parte, anche perché gli uomini non si fermano dinanzi alle persone, non soltanto tolgono la vita alla donna, ma anche chi di fronte a loro. E una variazione arretrata inaccettabile. Serve prevenzione, protezione reale e un sistema che funzioni. Cr
Riguardo all’istruzione, ritiene che un’ ora di educazione sessuale e sentimentale non risolva le cose e che la prevenzione debba partire dalla cultura dell’educazione, da un cambiamento sistemico che coinvolga anche gli uomini. Le donne dovrebbero preservare la loro autonomia.