Marmolada, rintracciati otto dispersi: la decisione del sindaco (2 / 2)

Questa mattina, 6 luglio, 2 droni del soccorso alpino veneto sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, luogo del disastro, assieme ad altri 2 dei vigili del fuoco di Treno e a 2 operatori della guardia di finanza a Capanna Ghiacciaio. Il disperato tentativo di ritrovare qualcuno in vita è ostacolato dalla paura di ulteriori crolli, per cui gli interventi degli operatori sarebbero molto pericolosi. La speranza è deposta nel fatto che, tra oggi e domani, forti temporali potrebbero consentire una visuale migliore, aiutando, magari, ad individuare qualche sopravvissuto.

Una corsa contro il tempo, che deve fare i conti con tante variabili. Intanto, il sindaco del Comune di Canazei ha dichiarato il massiccio off limits, preservandolo, con la chiusura, dai curiosi che, pericolosamente, si avvicinano al luogo della tragedia. Intanto c’è una buona notizia: 8 dispersi sono stati rintracciati.

Sergio Mattarella, nel palazzo presidenziale di Maputo, ha affermato: “Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico, se non governato, sta producendo nel mondo”, richiedendo, dice, una piena collaborazione di tutti dato che ci sono Paesi che, a detta del presidente, non si impegnano, ricordando a tutti di assumere impegni ulteriori, per poi concludere con una frase che invita alla riflessione: la sostenibilità non è una moda ma una necessità.

Il procuratore Capo di Trento, Sandro Raimondi, invece, intervistato dal TG3, ha affermato: “L‘imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista . Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile”. Al rifugio Marmolada, intanto, sono stati montati un interferometro e un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. I dati verranno analizzati da un centro di controllo.

Ovviamente in tutto questo scenario c’è la rabbia, ci sono gli interrogativi dettati dalla disperazione e dal desiderio di giustizia e verità dei familiari dei dispersi. La sorella di Erica, tra gli scomparsi, si chiede: “Perché nessuno ha fatto un avviso sabato, che c’era l’acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?”.