La grande attrice italiana Maria Rosaria Omaggio è deceduta il 1 luglio 2024 all’età di 67 anni dopo una lunga malattia. Poco prima della sua dipartita, aveva rilasciato un’intervista in cui ripercorreva i successi e i rimpianti della sua vita professionale e privata. Originaria di Napoli ma residente a Roma, Omaggio lascia un’eredità di una carriera lunga cinquant’anni, lavorando in televisione, cinema, radio e come autrice di libri.
Tra i suoi ruoli più noti, spicca l’interpretazione di Oriana Fallaci nel film “Walesa – L’uomo della speranza” di Andrzej Wajda, un’opportunità suggerita dalla stessa Fallaci per la somiglianza tra le due donne. Nella sua vita privata, Maria Rosaria Omaggio ha avuto quattro compagni, ma solo uno, Salvatore Vanacore, impresario dello spettacolo, è diventato suo marito.
Le sue relazioni sono state intense ma di breve durata, riflettendo un bisogno di indipendenza che mal si conciliava con relazioni stabili. Negli ultimi anni, Omaggio ha vissuto da sola, esprimendo un’estrema indipendenza che, secondo lei, non si adattava alle aspettative tradizionali di una relazione. Uno dei rimpianti più grandi dell’attrice è stato quello di non avere avuto figli, nonostante i tentativi, inclusi interventi medici.
La perdita della madre a 25 anni e la recente scomparsa del fratello maggiore Antonio hanno accentuato questo vuoto, lasciandole solo un nipote e il ruolo di “goodwill ambassador” per i bambini dell’Unicef. Omaggio ha trovato consolazione dedicando le sue energie a cause benefiche attraverso il suo lavoro con l’Unicef.
Nell’intervista, ha affermato che avrebbe potuto conciliare il ruolo di madre con quello di attrice se avesse avuto il supporto necessario, ma ha escluso la possibilità di avere figli con metodi alternativi, ritenendo fondamentale il legame di sangue e l’affetto familiare.