Maria è morta a soli 4 anni, pregava per mangiare ma i genitori le avvicinavano il cibo senza darglielo (2 / 2)

Anche se al momento non ci è dato sapere quali siano state le cause effettive del decesso, una cosa è certa: la piccola Maria è morta il 6 luglio e la notizia del suo improvviso ha lasciato sgomenta, sotto choc, tutta la comunità avellinese che vorrebbe capire cosa è accaduto a questo scricciolo.

Maria La Gatta si è spenta il 6 luglio a Mugnano del Cardinale dopo aver avuto un malore in casa. Sul posto sono anche intervenuti i sanitari del 118 che hanno trovato la bambina in gravissime condizioni. Trasportata al Santobono di Napoli, è morta nel letto d’ospedale in cui era stata ricoverata.

Secondo una prima dinamica, la piccola è deceduta in seguito ad un arresto cardiocircolatorio legato verosimilmente alla patologia di cui era affetta dalla nascita, mentre alcuni parenti, tramite alcune dichiarazioni e foto social, hanno parlato di maltrattamenti in famiglia e a quel punto sono scattate le indagini per ricercare la verità.

Stando a quanto si apprende, la piccola, nata e cresciuta a Saviano, per poi essersi trasferita, da poco, a Mugnano del Cardinale con la madre, viveva in condizioni pessime, era malnutrita. Di sicuro la piccola Maria e la sua famiglia vivevano in condizioni di disagio, e questa loro condizione era nota al sindaco di Saviano, Vincenzo Simonelli, che ha fatto sapere che il loro caso era già stato posto all’attenzione degli assistenti sociali.

La preoccupazione è che la bimba sia stata abbandonata dai genitori e lasciata senza mangiare, dato il suo aspetto malnutrito. Alcuni video confermerebbero il degrado in cui la piccola Maria era costretta a vivere. Non è da escludere però che i lividi sul corpo della bambina siano riconducibili alla malattia neurodegenerativa di cui soffriva.

Dall‘autopsia, effettuata sul corpicino della povera bimba, non sono emersi elementi tali da far pensare o ipotizzare maltrattamenti. Per avere un quadro più completo sarà, in ogni caso, necessario attendere i risultati dell’esame istologico e le cartelle cliniche dell’ospedale Santobono di Napoli, dove la bimba è stata ricoverata, e dell’ospedale di Castellammare, dove è nata, per avere ulteriori conferme.