La tremenda fine di Maria Campai, strangolata a mani nude, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. Questo delitto efferato, commesso da un giovane di soli 17 anni, ha messo in luce una realtà inquietante: la crescente violenza giovanile e la deriva di una generazione che sembra perdere di vista i valori fondamentali.
Il ragazzo, nel confessare il suo delitto, ha dichiarato di aver agito per “gioco”, dimostrando una preoccupante mancanza di empatia e di consapevolezza della gravità delle sue azioni. Analizzando la vita del giovane, emergono elementi inquietanti che possono aiutare a comprendere le dinamiche che hanno portato a questo gravissimo gesto.
Il ragazzo aveva idealizzato Filippo Turetta, un noto femminicida, e mostrava un’ossessione per la muscolatura. Questo attaccamento alla forma fisica sembra essere legato a una frustrazione profonda nei rapporti con le donne, rivelando un disagio che si traduce in atteggiamenti misogini e sessisti. I suoi post sui social media, intrisi di riferimenti alla forza e al potere fisico, suggeriscono che il giovane percepisse il suo valore in base alla sua apparenza e alle sue prestazioni fisiche.
“Essere magro per tutta la vita mi ha fatto pensare di farla finita, non sono riuscito a trovare una ragazza (e non ci riesco ancora e ho perso fiducia in me stesso). Ma il giorno in cui ho scoperto la palestra e ho iniziato ad allenarmi e a mettere su massa muscolare ho continuato ad andare avanti e ora sono andato in palestra per un anno. Mi pento di molte cose che ho fatto, ma andare in palestra non è una di queste”, questo uno dei post pubblicati sui social.
Questo gravissimo episodio si inserisce in un contesto più ampio di glorificazione della violenza e del machismo tra i giovani. Il fenomeno della bigoressia, una condizione ossessiva che spinge molti uomini a cercare costantemente di aumentare la propria massa muscolare, non è solo una questione estetica; è diventato un modo per testare il proprio potere e la propria forza. Un altro aspetto inquietante è la totale mancanza di rimorso mostrata dal giovane dopo il delitto.