Mangia una conserva e rimane paralizzato, scatta l’allarme in Italia (2 / 2)

Un caso di cronaca indubbiamente forte, quello di cui vi parleremo. Un 59enne, nostro connazionale è stato dimesso dal  reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Acireale, dopo un ricovero lunghissimo di 57 giorni, a causa di una  grave intossicazione alimentare da tossina botulinica. 

L’intossicazione alimentare, come reso noto da fanpage.it, nostra fonte di riferimento per la stesura del pezzo,  ha provocato nel povero paziente, oggi dimesso, una sindrome paralizzante che ha lo ha portato ad essere intubato e sottoposto a  ventilazione meccanica.  A causa delle gravi complicanze legate all’intossicazione alimentare, il 59enne  è stato sottoposto ad  una tracheostomia. Il processo di recupero sarà molto lento graduale, step by step, insomma.  Indubbiamente, i medici sono orgogliosi dei passi avanti fatti registrare.

Piano piano,  è riuscito a muovere nuovamente le palpebre e il collo,  comunicando con l’equipe medica che lo ha assistito tramite un  puntatore ottico, per poi recuperare, seppur poco, a muovere gli arti superiori e inferiori. Per far luce sulla causa dell’intossicazione alimentare che ha ridotto l’uomo in queste condizione, il  dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catania, collaborando con  altre Asp, la Regione, l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute, ha avviato un’indagine epidemiologica,  in modo da capire quale alimento, nello specifico, sia stato quello responsabile dell’accaduto.

Si è scoperto che a causare l’intossicazione è stata un a conserva vegetale, ritirata dal commercio in tutta Italia per evitare che altri ignari consumatori potessero finire nelle stesse condizioni. Attualmente il 59enne    è stato trasferito in un centro riabilitativo specializzato, in cui lo attende un lungo percorso si recupero, compreso  tra gli 8 e i 12 mesi.

I progressi compiuti dal paziente sono grandi ma  il tempo per recuperare in toto è comunque abbastanza inoltrato. Per fortuna, grazie a delle indagini tempestive, la conserva incriminata è stata ritirata, salvaguardando così  anche la salute pubblica.  Sono storie che non si vorrebbero sentire ma che la cronaca nazionale ha il dovere di mettere in evidenza, proprio per scongiurare ulteriori  situazioni simili.