Mamma uccide i suoi 2 bambini e poi si toglie la vita (2 / 2)

La sera del 16 novembre 2018, Aosta è stata interessata da uno sconvolgente caso di cronaca nera di cui si è molto parlato, all’epoca, su testate locali e nazionali. Marisa Charrere, infermiera nel reparto di cardiologia dell’ospedale Parini di Aosta, ha ucciso i sui due figli, per poi togliersi la vita. La donna, che oltretutto faceva un mestiere legato alla cura degli altri, ha prima sedato, e poi ammazzato, con la somministrazione di un’iniezione letale di potassio, i suoi figlioletti, Nissen e Vivien, rispettivamente di 7 e 9 anni, all’interno dell’abitazione in cui la famiglia viveva. La sostanza, utilizzata per le esecuzioni in America, non ha lasciato scampo ai due minori. Dopo aver ucciso i figli, l’infermiera si è suicidata.

Eppure dagli ultimi sms scambiati alcune ore prima con alcune colleghe per discutere di lavoro, Marisa sembrava “lucida e tranquilla”. A fare la terribile scoperta dei cadaveri dei suoi figli e della moglie è stato il marito della donna, Osvaldo Empereur, rientrato a casa verso mezzanotte. Per far luce sul duplice omicidio e sul suicidio, sono stati interpellati i testimoni, coloro che hanno sentito qualcosa. Rita, madre di un Simone Reitano, vicino di casa degli Empeurer, ha dichiarato che, poco prima di mezzanotte, ha sentito dei rumori di sedie, seguiti da urla e dal silenzio. La signora ha aggiunto che mai avrebbe potuto immaginare cosa stesse accadendo in quella casa. Ha ipotizzato che la famiglia stesse giocando, mentre la realtà era un’altra, agghiacciante, macabra.

La donna ha proseguito il suo racconto-testimonianza, dicendo: “Osvaldo, il marito, dopo essere entrato in casa, ha visto la scena- e poi è uscito. Mi ha detto ‘Marisa, Marisa ha ammazzato i figli e si è ammazzata lei!’ Non riuscivano a portarlo via”.Simone Reitano, il vicino di casa, ha dichiarato di non aver mai sentito i due coniugi litigare, descrivendo la famiglia Empeurer come una famiglia modello, molto legata, pur aggiungendo di non sapere se Marisa soffrisse di depressione.

Quel che tutti hanno detto è che, da fuori, la donna non ha mai mostrato segni di malessere ed è per questo che l’accaduto è costellato di dubbi. In casa sono state rinvenute due lettere, scritte da Marisa, in cui si evince uno stato di disagio e di insofferenza verso la vita. A dirla tutta, la sua esistenza, sin da giovanissima, era stata segnata da tragedie che l’hanno segnata profondamente.

Quando era ragazzina, si è trovata a sopportare la morte del padre, a seguito di un incidente stradale, mentre nell’inverno 2020, il fratello Paolo ha perso la vita mentre stava sgomberando la neve sulla strada regionale di Cogne. Forse tutta questa sofferenza è alla base dell’immane tragedia? Non ci è dato saperlo. Osvaldo, padre della piccole e moglie della Charrere, e la madre della donna, dopo la scoperta del duplice omicidio, culminato nel suicidio, hanno avuto un malore e sono stati ricoverati in psichiatria. Un dolore troppo grande per tutta la comunità, sotto choc per il dramma che l’ha colpita.