Mamma in obitorio per riconoscere il corpo senza vita del figlio, ma, alzato il lenzuolo sviene (2 / 2)

I fatti sono accaduti il 9 novembre, a Milano e parliamo di quella che è stata definita, dai principali siti di cronaca, come una tragedia nella tragedia. Tutto ha inizio in una delle stanze del Linate Residence, una struttura situata vicino all’aeroporto lombardo. Al suo interno, si trovavano due giovani originari della Campania, Pietro Caputo e Francesco Mazzacane, rispettivamente di 21 e 24 anni.

Parlo di due dei tanti ragazzi che, dal Sud Italia, si sono trasferiti al Nord, nella grande Milano. Francesco era stato il primo   lasciare i suoi affetti, trasferendosi in Lombardia per lavoro. A Milano gli affitti sono praticamente alle stelle e il ragazzo ha trovato la possibilità di alloggiare proprio in questa stanza del Linate Residence. Poco dopo, il suo amico fraterno, Pietro, ha deciso di seguirlo, raggiungendolo per un colloquio di lavoro.

Quel colloquio che avrebbe rappresentato una svolta, se fosse andato in porto, non c’è mai stato, in quanto, nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, un terribile incidente ha fatto si che la vita di uno dei loro due si spezzasse per sempre. Dalla caldaia che serviva a riscaldare la camera dove alloggiavano, per un malfunzionamento, è fuoriuscito del monossido di carbonio in dosi molto elevate che ha sorpreso i due amici nel sonno.

Quando i soccorritori, allertati della fuga di gas, sono piombati all’interno della stanza, hanno trovato una scena agghiacciante: i due ragazzi erano privi di sensi dopo l’inalazione del monossido, e uno di loro era morto. I soccorritori hanno trasportato d’urgenza all’ospedale milanese Fatebenefratelli il sopravvissuto, seppure fosse in condizioni disperate, mentre l’altro è stato traferito in obitorio per il riconoscimento da parte dei familiari.

I soccorritori del 118 hanno trovato sul comodino più vicino al cadavere i documenti di Pietro, identificandolo come la vittima. Ma quanto accaduto in obitorio, poco dopo, ha davvero dell’assurdo, rasentando il surreale. Le famiglie che, dal Sud, dopo aver ricevuto la tremenda notizia dell’incidente che ha coinvolto i loro ragazzi, sono corse al Nord per il riconoscimento della salma. All’obitorio, però, i genitori si sono trovati dinnanzi ad una scoperta a dir poco sconcertante. Quando è stato sollevato il lenzuolo, sotto di esso si nascondeva il corpo di Francesco Mazzacane e non dell’amico Pietro Caputo. Un clamoroso scambio di persona, in quanto a perdere la vita è stato il povero Francesco. Uno choc immane per la povera mamma di Mazzacane ed un colpo per tutte le due famiglie.