Subito dopo l’interrogatorio la Procura di Venezia aveva autorizzato il colloquio tra il 22enne e i suoi genitori, un faccia a faccia che si prospettava ad alta intensità emotiva. Il 22enne di Torreglia si è mostrato piuttosto provato anche di fronte al Gip, tanto che prima di tornare in cella pare sia scoppiato in lacrime.
Nonostante, come detto, fosse stato permesso ai genitori di recarsi nel penitenziario per un colloquio con il figlio, alla fine papà Nicola e mamma Elisabetta hanno preferito rinunciare a questa possibilità prendendo altro tempo.
A comunicare questa volontà dei genitori è stato lo stesso difensore del 22enne, l’avvocato Giovanni Caruso, che ha inviato una comunicazione al penitenziario di Verona in cui ha spiegato come, prima di questo incontro che si prospetta ad alta intensità emotiva, sia necessario preparare sia i genitori che il ragazzo con il dovuto supporto psicologico.
Sarà invece il legale che incontrerà il 22enne nella serata di oggi, per confrontarsi probabilmente sull’interrogatorio di garanzia avvenuto ieri. La strategia difensiva del colpevole punterà quasi certamente ad allontanare l’accusa di premeditazione e, con molta probabilità, a richiedere anche una perizia psichiatrica.
Su quest’ultimo punto i legali di Giulia promettono battaglia ed intendono opporsi fermamente all’eventuale richiesta di infermità. “Se Filippo Turetta vuole farsi passare per pazzo prima dovrà incontrare anche i nostri periti“- ha tuonato in queste ore ai microfoni del Corriere della Sera l’avvocato Stefano Tigani.