Mamma e figlia travolte dal treno, parla il maestro: "La bimba mi aveva detto che.. (2 / 2)

La comunità è ancora profondamente scioccata per la tremenda fine di Jeidi, 40 anni, e sua figlia Aurora, 9 anni, travolte da un treno lo scorso 13 giugno alla stazione di Montesilvano. E’ successo davanti agli occhi increduli dei testimoni al passaggio del Frecciarossa diretto a Milano.

Mamma e figlia, che secondo le testimonianze erano mano nella mano, sono finite improvvisamente sui binari durante il transito del treno. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto e non escludono l’ipotesi di un gesto disperato e volontario da parte della madre. Le analisi delle telecamere di videosorveglianza sono in corso per chiarire la dinamica del sinistro.

Nel frattempo, la comunità ha reso omaggio ad Aurora con un mazzo di fiori e una dedica lasciata dalla società di arti marziali Asd Karate Sport Center, dove la bambina era allieva. Emanuele Nicolosi, presidente della società sportiva, ha ricordato Aurora come una bambina solare, amata da tutti, che partecipava regolarmente agli allenamenti e aveva molti amici.

“Siamo sconvolti -ha detto il maestro- Aurora legata con tutti qui nella scuola, era amata e tutti gli volevano bene. Era una bambina solare e allegra, e si impegnava tanto da venire sempre regolarmente ai due allenamenti settimanali. Aveva tanti amici ed era ben inserita. Anche la madre si fermava spesso a parlare nella sala d’attesa con gli altri genitori e gli istruttori. Era una persona anche lei allegra e con me parlava frequentemente”.

Anche la madre era benvoluta e spesso interagiva con gli altri genitori e istruttori, dimostrando sempre un atteggiamento allegro e socievole. Non sono stati trovati biglietti o messaggi lasciati dalla madre, e in caso di conferma del gesto volontario, gli inquirenti si concentreranno sulle possibili motivazioni dietro questo assurdo gesto. La comunità di Montesilvano è sconvolta e si stringe attorno ai familiari di Jeidi e Aurora in questo momento di profondo cordoglio.