Malato terminale guarisce dopo una cura di soli 30 giorni (2 / 2)

Paulo Peregrino, 61 anni, è stato dimesso domenica dall’Hospital das Clínicas della Facoltà di Medicina dell’Università di San Paolo, in Brasile, dopo aver ricevuto un trattamento sperimentale che ha cambiato il corso della sua patologia.

L’uomo, affetto da un linfoma non Hodgkin diagnosticato dieci anni dopo una precedente neoplasia alla prostata, era arrivato al punto di non avere più opzioni terapeutiche: 45 cicli di chemioterapia e un trapianto di midollo osseo non erano riusciti a fermare la neoplasia. A offrirgli una speranza è stata la terapia cellulare CAR-T, una delle tecniche più avanzate nel campo dell’oncologia.

Il trattamento, sviluppato inizialmente negli Stati Uniti, prevede l’estrazione dei linfociti T del paziente – cellule immunitarie specializzate nell’attivarsi contro agenti patogeni e cellule malate – che vengono poi geneticamente riprogrammate per riconoscere e sconfiggere le cellule tumorali. Reinserite nel corpo, le cellule potenziate iniziano a fronteggiare attivamente la neoplasia.

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Il processo complessivo richiede circa due mesi. La CAR-T, approvata dalla FDA americana nel 2017, ha già mostrato risultati promettenti contro linfoma, leucemia e mieloma, ma è ancora poco accessibile a causa dei costi elevatissimi e della disponibilità limitata. Brasile, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Australia sono tra i pochi paesi in cui è offerta, spesso solo in ambito sperimentale.

Il caso di Peregrino è uno dei pochi trattati in Brasile con questa terapia. I risultati sono stati sorprendenti: secondo il suo medico, il dottor Vanderson Rocha, l’intera neoplasia è scomparsa. Anche se è troppo presto per parlare di guarigione definitiva – per questo servono almeno cinque anni senza recidive – il successo del trattamento rappresenta una svolta significativa. Secondo i dati diffusi, il 60% dei pazienti trattati finora in Brasile ha visto la neoplasia sparire in appena 30 giorni. Un risultato che alimenta la speranza in un futuro in cui terapie come la CAR-T possano diventare più accessibili e salvare sempre più vite.