Ieri, 3 giugno, nonostante il Ponte della Festa della Repubblica, che ha spinto molti italiani ad approfittare dei festivi per poter fare una gita fuori porta, staccando dalla frenesia quotidiana, e nonostante le condizioni meteo che non promettevano nulla di buono, i seguaci di Gisella Cardia non sono mancati al consueto appuntamento del 3 di ogni mese.
Il tempo minacciava pioggia, eppure, hanno percorso a piedi il terreno pieno di fango pur di raggiungere il luogo in cui radunarsi e raccogliersi in preghiera. Nonostante la festività di mezzo, all’appello si sono presentati in circa 400, più rispetto al mese scorso, nonostante il vescovo sia sia chiaramente espresso, sconsigliando di pregare a Trevignano e di farlo in chiesa. Sino all’ultimo, Gisella Cardia non era convinta di venire ma, alla fine, non ha deluso le aspettative di chi le crede, presentandosi all’appuntamento e nessuno le ha impedito di farlo.
Come ci fa sapere fanpage.it, non c’erano bodyguard a ‘vegliare sull’incolumità di Gisella’ né sacerdoti a confessare, anzi, tutt’altro, si è cercato in tutti i modi di evitare il clamore mediatico dell’evento, lasciando i giornalisti fuori e creando dei separè di fortuna con degli ombrelli. Ancora una volta, Trevignano, suggestivo luogo sul lago di Bracciano, come ogni 3 del mese, nel terreno di via Campo delle Rose, si è trasformato in luogo di pellegrinaggio.
La veggente Cardia ha recitato prima il rosario, e in seguito ha letto un lungo discorso riguardante il comunicato stampa del vescovo Marco Salvi dei giorni scorsi: “Il fatto che abbia sconsigliato ai fedeli di partecipare agli incontri di preghiera, come tra l’altro è già storicamente ha fatto davanti a presunti casi di apparizioni mariane , non significa che siano obbligati a non partecipare, ma è giusto che si dia questo consiglio fino a quando non ci sarà il pronunciamento definitivo. Chi partecipa all’incontro di preghiera non viola nessuna norma”.
Non è mancato un commento della sedicente veggente sulla commissione diocesana che si sta occupando proprio del suo caso, quello della Madonna di Trevignano. Su di esso si è così espressa: “Ringrazio il vescovo della nostra diocesi il quale ha istituito un’autorevole commissione preposta a studiare quello che sta accadendo in questi ultimi anni. Certo avremmo voluto che questo venisse fatto nella piena serenità e tranquillità e non alla luce di questo incalzante fragore mediatico. Siamo fiduciosi che la commissione istituita dal vescovo non lascerà travolgere dall’onda mediatica del fango, ma in tempi adeguati e con opportuna ponderatezza valuterà l’intero caso come il vescovo ha annunciato nel comunicato”.