Pedro Rodríguez, ex stella del Barcellona e oggi attaccante della Lazio, si appresta a compiere 38 anni con un palmarès da leggenda e una carriera che lo ha reso uno dei calciatori spagnoli più vincenti di sempre. Ma stavolta non sono i gol o i trofei a far parlare di lui, bensì un gesto d’amore paterno che ha scatenato un’ondata vergognosa di intolleranza.
Lo scorso giugno, Pedro ha condiviso sui social le immagini della festa di compleanno del figlio Marc, otto anni, con torta a tema Lilo & Stitch, una tiara in testa e un vestitino colorato. Un momento tenero e innocente, trasformato in bersaglio di commenti d’odio. Nel giro di poche ore, il post ha raccolto quasi cinquemila reazioni, molte delle quali intrise di omofobia e giudizi velenosi sull’educazione del bambino.
Il calciatore, padre di quattro figli – tre avuti dall’ex moglie Carolina Martin e una bambina nata lo scorso anno con la nuova compagna Patricia Magaña – ha deciso di disattivare i commenti, pur lasciando pubblica la foto. Un gesto silenzioso, ma potente: la scelta di non nascondere l’identità del figlio e di continuare a sostenerlo, con orgoglio. Marc, in realtà, non è nuovo a festeggiamenti fuori dagli schemi.
Negli anni precedenti, Pedro aveva già documentato compleanni a tema Minnie, arcobaleni e unicorni, celebrando apertamente la sensibilità e unicità del figlio. “Il più affettuoso e sorridente della casa“, scriveva con affetto nel 2023.
Nel mezzo di un clima social sempre più pregiudizievole, la vicenda di Pedro e Marc ci costringe a riflettere. È davvero ancora così difficile accettare che un bambino possa esprimere se stesso come desidera, senza etichette? Ciò che è certo è che il calciatore della Lazio ha dato una bella lezione di apertura e amore verso la sensibilità del figlio.