L’urlo disperato della bimba che ha visto il padre togliere la vita alla mamma: "Papà, ricord…" (2 / 2)

Il movente del femminicidio di Amina , secondo il marito, è legato al fatto che  la donna voleva infliggersi ferite per poi denunciarlo, dopo un litigio divampato per motivi legati alla bambina. Proprio la figlioletta della donna marocchina fatta fuori ha assistito al femminicidio della mamma, gridando una cosa di cui vi parleremo.

Ma nulla, il suo grido non è stato ascoltato. Poco dopo, la piccola ha trovato la forza di contattare il 118, facendo arrestare l’uomo.

Quando i soccorritori sono arrivati all’indirizzo dato bimba, lei era sulle scale, con gli abiti tinti di rosso per via delle tracce ematiche, dicendo loro che il padre aveva tolto la vita alla mamma con un coltello da cucina e che il corpo era nella stanza da letto, per terra.

Quindici i  fendenti con cui il marito ha colpito la donna. Un vicino di casa, ascoltato in queste ore dagli inquirenti, ha raccontato di avere sentito la piccola gridare “Papà no”. Khalid Achak, fino in cella, nel corso dell’interrogatorio, ha tentato di giustificarsi, dicendo di essere stato preso dalla rabbia dopo un litigio, senza capirci più nulla e non ricordando altro, sino a scusarsi con queste parole: “Sono dispiaciuto. Queste cose non si fanno, la vita non si toglie”.

L’uomo ha  riferito al gip  che quello il suo  matrimonio non era stato  di amore ma “combinato”, quindi pieno di tensioni. L’uomo, stando a quanto emerso, era “ossessionato” dalla paura che i parenti di lei cercassero di mettere le mani sui suoi beni, in Italia e in Marocco. In queste ore è venuto fuori che quando la figlia ha chiamato il 118, lui le avrebbe strappato di mano il telefono che le aveva regalato mamma e avrebbe insultato “pesantemente l’operatrice”, interrompendo la comunicazione,