Giusto per ricordare chi sia Matteo Messina Denaro, in fuga dalla giustizia dal 1993: il boss è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra cui quello di Giuseppe Di Matteo, strangolato e sciolto nell’acido a 15 anni, come ritorsione nei confronti del padre Santino Di Matteo, ex mafioso, poi divenuto collaboratore di giustizia dopo essere finito in manette nel 1993. Insieme a Totò Riina e a Bernardo Provenzano, è stato tra i mandanti delle stragi avvenute tra il 1992 e il 1993, durante la guerra di mafia tra l’organizzazione criminale siciliana Cosa nostra e lo stato Italiano.
Fu responsabile della morte dei giudici Falcone e Borsellino, dell’attentato a Roma contro Maurizio Costanzo e delle stragi di via dei Georgofili a Firenze, dove furono uccise 5 persone e ferite altre 37, e di via Palestro a Milano, con un bilancio di 5 vittime e 15 feriti. Logico che, dinnanzi al suo arresto, tutti, vip e non, si sono espressi. Tra i tanti volti noti che hanno detto la loro, troviamo il comico genovese Luca Bizzarri.
Sulla sua pagina Twittter, Luca, con ironia, ha scritto: “Mi piace moltissimo il tono trionfalistico nell’aver arrestato uno che faceva il latitante da trent’anni a venti metri da casa sua. Che grande colpo”, ha ironizzato Luca Bizzarri sulla propria pagina Twitter. A quanto pare, l’ironia pungente di Bizzarri ad alcuni non è andata giù. La sua allusione ai tempi lunghi della giustizia italiana, ha portato il giornalista Mario Lavia a commentare così:.“È una buona notizia no? O bisogna sempre fare i buffoni?”.
La replica del comico genovese non si è fatta attenderre: “Spetta che magari hai bisogno: la notizia è buona, evviva, quello che contesto è il tono trionfalistico di chi per trent’anni ha permesso che uno facesse il latitante a casa sua”, ha twittato ancora Bizzarri, “e l’avevo scritto in italiano, ma magari così ti risulta più comprensibile”- “Che grande tweet, Bizzarri” , ha aggiunto il giornalista Biagio Simonetta (anche lui tra coloro cui proprio il tweet del comico non ha fatto sorridere).
Anche in questo caso, Luca non si è fatto attendere, precisando il suo pensiero: “Che i latitanti stiano nei loro territori è storia delle organizzazioni criminali. Perché è lì che possono contare su reti di protezione impenetrabili. Quindi rimane un grande colpo. Anche dopo 30 anni”. “È un grande colpo se fai il carabiniere. Se fai politica dovresti tacere perché ci sono voluti 30 anni ad arrestare uno che evidentemente era coperto (anche dalla politica)” per poi chiosare: “Io contesto quel che scrivono certi politici, ma perché dimentico quel che capiscono certi giornalisti”. Sciabolate sono arrivate dal giornalista Pietro Mazzara e dallo scrittore Pierluigi Battista che hanno commentato, rispettivamente, così: “Lo sai che hai detto una cazzata, si?” e “Bastava che chiamassero te, ‘o fenomeno, e in cinque minuti sbaragliavi la mafia e pure la Ndrangheta”.