Louis Dassilva la triste notizia dopo una settimana di sciopero della fame (2 / 2)

A distanza di una settimana dall’inizio del suo sciopero della fame, intrapreso per opporsi al no  al no della sua scarcerazione,  Louis Dassilva è stato  ricoverato  all’ospedale Infermi di Rimini.

Riario Fabbri e Andrea Guidi,  legali  del senegalese, in cella dal 16 luglio scorso,  come riportato dall’ Agi,  hanno precisato che il  ricovero è avvenuto in via precauzionale, dal momento che Louis vorrebbe proseguire lo sciopero della fame.

La  notizia sta generando fortissima apprensione nei familiari dell’ex amante di Manuela Bianchi. In particolare,  Manuela Bartolucci, moglie dell’uomo, è  preoccupata per il peggioramento delle condizioni fisiche e mentali del marito, dicendo che  è  molto dimagrito, disidratato,  che ha perso lucidità, oltre al fatto che sta perdendo la speranza, sentendosi accerchiato, senza più la forza di andare avanti, di battersi per la sua innocenza.

Dassilva, secondo quanto riferito dalla moglie,  avrebbe smesso anche di bere da venerdì scorso,  e nel colloquio del 26 aprile, non avrebbe né mangiato né bevuto.  Intanto cresce l’attesa per una data che arriverà a brevissimo, quella del  15 maggio, giorno in cui è  fissata una nuova udienza davanti al tribunale del Riesame di Bologna per chiedere la scarcerazione  di Louis. In questa data, i legali del senegalese discuteranno, davanti ai giudici della Libertà,  l’impugnazione della seconda ordinanza di custodia cautelare voluta dal gip del Tribunale di Rimini.

Il secco no alla scarcerazione di  Dassilva sarebbe stato legato alle dichiarazioni fornite in sede di incidente probatorio da Manuela Bianchi. L’ex amante del senegalese, lo avrebbe collocato sulla scena criminis, ossia proprio nel  garage di via del Ciclamino,  la mattina del 4 ottobre 2023,  quando lei avrebbe rinvenuto il corpo senza vita della suocera Pierina. A detta della Bianchi, Dassilva l’avrebbe messa al corrente della presenza di un corpo dietro una porta tagliafuoco,  dicendole cosa fare per dare l’allarme.