Louis Dassilva, è successo dopo la chiusura delle indagini (2 / 2)

La Procura di Rimini ha ufficialmente chiuso le indagini sul delitto di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 nel seminterrato di via del Ciclamino, dove la donna risiedeva. Louis Dassilva, 35enne di origini senegalesi, è l’unico indagato e ha ricevuto la notifica di chiusura delle indagini preliminari (art. 415 bis).

Il provvedimento apre la strada alla probabile richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di delitto aggravato. Un elemento chiave emerso nelle ultime fasi dell’inchiesta è l’ipotesi della premeditazione, che si aggiunge alle accuse iniziali di crudeltà, motivi abbietti. Se in un primo momento si pensava a un gesto impulsivo, oggi gli investigatori sostengono che Dassilva abbia agito con lucidità, pianificando il delitto. Una svolta che potrebbe pesare sul futuro processo e che aggrava inevitabilmente la posizione dell’indagato.

Secondo la Procura, Dassilva avrebbe colpito Pierina Paganelli con 29 coltellate, uccidendola nel garage del condominio che dividevano. Le motivazioni alla base del delitto restano parzialmente oscure, ma gli inquirenti ipotizzano un rancore profondo verso l’anziana, forse legato a dinamiche personali mai chiarite.

Il delitto di Pierina Paganelli ha catturato l’attenzione dei media, anche per le sue intricate sfaccettature investigative rimaste sinora irrisolte. Nel corso dei mesi sono emerse voci su tensioni familiari, silenzi tra vicini e interrogativi irrisolti. Dopo oltre un anno e mezzo di indagini, la magistratura ritiene di aver raccolto prove sufficienti per portare il caso in tribunale.

Con la chiusura dell’inchiesta, la palla passa ora alla Procura, che dovrà formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio. Spetterà a un giudice valutare se Dassilva dovrà affrontare un processo per delitto volontario con plurime aggravanti, tra cui la premeditazione.