Negli ultimi anni, il dibattito sull’ora legale si è intensificato, coinvolgendo non solo i singoli Stati, ma anche le istituzioni europee. Nel 2018, la Commissione Europea ha proposto di abolire il cambio stagionale dell’ora, lasciando ai Paesi membri la libertà di scegliere se adottare permanentemente l’ora solare o quella legale.
Tuttavia, la questione resta irrisolta e, di conseguenza, il tradizionale spostamento delle lancette continua a scandire il passaggio tra le stagioni. L’ora legale è al centro di un acceso confronto: da un lato, i suoi sostenitori evidenziano il risparmio energetico derivante dall’aumento delle ore di luce naturale, che permette di ridurre il consumo di elettricità nelle ore serali;.
Dall’altro, i critici la considerano un’abitudine obsoleta, con potenziali effetti negativi sulla salute e sul benessere delle persone, a causa dell’adattamento forzato ai nuovi ritmi circadiani. Nel 2025, il cambio dall’ora solare all’ora legale avverrà in anticipo rispetto all’anno precedente.
Se nel 2024 le lancette furono spostate nella notte tra il 30 e il 31 marzo, nel 2025 il passaggio avverrà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo. Questa scelta garantirà un periodo più lungo di luce serale, con potenziali benefici economici ed ecologici. L’ora legale rimarrà in vigore fino alla notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando l’Europa tornerà all’ora solare in vista della stagione invernale.
Resta da vedere se, nei prossimi anni, l’Unione Europea prenderà una decisione definitiva sulla questione, ponendo fine al doppio regime orario. Nel frattempo, il dibattito prosegue tra chi vede nell’ora legale un’alleata del risparmio energetico e chi, invece, la considera un retaggio da superare per migliorare la qualità della vita.