L’Oms fa dietrofront: i due farmaci sconsigliati per curare il covid

Si tratta di due farmaci che erano stati usati anche durante la prima fase della pandemia, che adesso però vengono sconsigliati. Vediamo cosa sta succedendo.

L’Oms fa dietrofront: i due farmaci sconsigliati per curare il covid

In queste ultime settimane la pandemia di Covid-19 sembra aver preso nuovamente vigore. Dopo un periodo in cui sembrava che il virus Sars-CoV-2 avesse un attimo attenutato la sua morsa, ecco che per la prima volta dall’inizio della pandemia il Covid sta colpendo addrittura nella bella stagione, momento dell’anno nel quale le infezioni respiratorie come influenza e raffreddore solitamente scompaiono. Il comportamento di questo coronavirus ci deve appunto far capire che non si tratta di una influenza. 

Per questo il Governo italiano sta studiando un piano ad hoc per poter contrastare la crescita dei casi, questa volta non con restrizioni alle libertà personali, ma con alcune delle regole che potrebbero comprendere ad esempio l’utilizzo della mascherina nei luoghi pubblici e soprattutto la vaccinazione per gli over 60 e i fragili, quarta dose che in autunno potrebber essere estesa all’intera popolazione vaccinabile. E intanto l’OMS ha sconsigliato due farmaci per curare il Covid, vediamo di quali si tratta. 

I farmaci sconsigliati

Per curare il Covid, ad oggi, non esiste una terapia medica precisa, ma sembra che l’utilizzo di antinfiammatori sia utile nel contrastare l’avanzata del virus. Per questo i medici consigliano comunque di vaccianarsi contro questa malattia che sta tenendo sotto scacco il mondo intero. Oggi ci sono anche delle pillole per contrastare il Covid, ma è certo che la vaccinazione sia un passo fondamentale nella lotta al Covid.

Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della Sanità diretta da Tedros Adhanom Ghebreyesus ha sconsigliato per la cura del Covid i famraci fluvoxamina (un antidepressivo) e della colchina. Lo studio è stato riportato sulla rivista “Bmj” e sconsiglia di somministrare ai pazienti con malattia lieve o moderata questa tipologia di farmaco. 

Mancano anche, per gli esperti, dati affidabili su danni gravi correlati al Covid associati a questi farmaci. I ricercatori hanno poi informato come lo studio non abbia preso in considerazione bambini, ma da quanto fanno sapere da Gineva non ci sarebbero motivi per ritenere che questi ultimi, i bambini appunto, rispondano meglio alla malattia con l’utilizzo di questi farmaci. 

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