Nell’anno 1000, l’Italia era una terra frammentata, divisa tra vari stati, ducati e città autonome. L’Impero Carolingio si era dissolto da tempo, mentre il Sacro Romano Impero, il Papato e le potenze locali si contendevano il controllo della penisola. In questo contesto, alcune città emergevano come centri urbani di grande rilevanza, grazie al commercio, alla cultura e alla posizione strategica.
Sebbene le fonti demografiche dell’epoca siano limitate, gli storici hanno stimato le dimensioni delle principali città italiane basandosi su documenti e cronache. Venezia era probabilmente la città più popolosa, con circa 80mila abitanti. Grazie ai suoi commerci marittimi e ai rapporti con l’Oriente, la Serenissima era già un centro economico e politico di primo piano.
Un’altra grande metropoli dell’epoca era Palermo, con una popolazione stimata tra i 50mila e i 70mila abitanti. Capitale dell’Emirato di Sicilia sotto il dominio arabo, Palermo si distingueva per la sua multiculturalità e il suo sviluppo economico, favorito dai traffici nel Mediterraneo. Roma, pur avendo perso il suo antico splendore imperiale, rimaneva un punto di riferimento per il mondo cristiano, con una popolazione compresa tra i 35mila e i 50mila abitanti.
Milano, importante centro del Sacro Romano Impero, vantava circa 40mila abitanti e si affermava come polo commerciale e manifatturiero. Altre città rilevanti erano Napoli, capitale di un ducato autonomo e centro commerciale attivo contava tra i 30.000 e i 40.000 abitanti). Poi troviamo Firenze, un centro artigianale e commerciale in scesa che aveva tra i 20mila e i 30mila abitanti; a seguire Bologna con 20mila e Pisa, che si stava affermando come potenza marittima.
Amalfi, con circa 20mila abitanti, era una delle repubbliche marinare più floride del tempo, mentre Ravenna, pur in declino dopo il periodo bizantino, contava tra i 15mila e i 20mila abitanti. Questo panorama urbano sarebbe cambiato rapidamente nei secoli successivi, con la nascita dei Comuni e l’affermarsi delle città come centri autonomi di potere politico ed economico.