Linfoma cutaneo, il tumore difficile da scoprire (2 / 2)

Secondo quanto riferiscono i media che si occupano di salute e medicina, c’è un tumore che sarebbe molto difficile da diagnosticare, ma che si può comunque scovare effettuando degli approfonditi esami. Si tratta di un male poco conosciuto, ma che è presente all’interno della popolazione italiana e non solo.

Il linfoma cutaneo fa parte dei linfomi non-Hodgkin ed è un tumore del sistema linfatico che ha origine nella pelle a partire da cellule del sistema immunitario, chiamate linfociti. Gli esperti hanno provato a spiegare in che cosa consiste questo fenomeno e soprattutto i soggetti che ne sono più a rischio.

Secondo Nicola Pampinelli ordinario di Dermatologia all’Università di Firenze, la malattia in questione colpisce soprattutto gli uomini oltre il 50esimo anno di età. La prevalenza di genere, spiega l’esperto, varia comunque nei diversi sottotipi di persone.

I sintomi e segni iniziali sono variabili a seconda dei sottotipi e possono cambiare nel tempo. Sostanzialmente ci sono casi che iniziano sotto forma di macchie e chiazze superficiali, arrossate e talvolta desquamanti, accompagnati da intenso prurito, che nel corso di mesi o addirittura anni possono estendersi a tutta (o quasi) la superficie corporea oppure ispessirsi fino a diventare placche o noduli o anche grossi tumori.

Mentre in altri casi le lesioni iniziali sono già placche o noduli di dimensioni variabili, che in tempi più o meno lunghi crescono fino a diventare grossi noduli o tumori” – questa la spiegazione di Pampinelli. Ad oggi ci sono delle cure volte ad alleviare il dolore e il prurito nelle zone colpite dal linfoma, cure che si sono dimostrate efficace nel ritardare il progresso della malattia. Ad oggi, nei pazienti che regrediscono l’obiettivo non è solo la remissione ma anche ottenere una risposta stabile nel tempo.