Liliana Resinovich, svolta choc: stavolta ci sono le prove

Vediamo quali novità ci sono sul caso di Liliana Resinovich, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Tutti i dettagli nel nostro articolo, la notizia è appena arrivata in redazione.

Liliana Resinovich, svolta choc: stavolta ci sono le prove

In Italia ci sono molti casi di cronaca che ancora attendono una soluzione. Uno di questi è quello di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa a Trieste e poi rivenuta senza vita il 5 gennaio 2022 nei pressi di uno boschetto vicino l’ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste. Il suo corpo era avvolto in alcuni sacchi neri. La vicenda, ancora ad oggi, presenta molti lati oscuri che debbono essere chiariti. 

Negli scorsi mesi si è anche ipotizzato che la donna possa essersi suicidata. Il giallo quindi ancora permane, ma in queste ore sono arrivate ulteriori notizie sul caso in questione. Le indagini continunano infatti a spron battuto, anche perchè bisogna chiarire appunto che cosa sia successo alla donna. Ecco che cosa è emerso in questi giorni. 

Caso Resinovich, le novità

In questi giorni la Procura di Triste, che indaga sul caso, ha mostrato per la prima volta le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza che risalgono al giorno della scomparsa il 14 dicembre 2021. Gli scatti, relativi alle telecamere degli autobus e della scuola di polizia triestina, svelano il tragitto effettuato dalla donna fino a piazzale Gioberti, dove il cammino si interrompe alle 8.50.

Da lì sono solo 500 metri da dove poi venne trovato il cadavere di Liliana tre settimane dopo. Il marito Sebastiano Visentin appare rassegnato, e anche lui si aspetta la verità sul caso della morte di sua moglie. La Procura starebbe inoltre per chiudere e archiviare il caso come suicidio, a cui si opporrà sicuramente il fratello. 

“Mi oppongo perché, se lei è uscita ed è arrivata in piazzale Gioberti, è stata ritrovata il 5 gennaio, dov’è stata in tutto quel tempo?” – queste le parole del fratello di Liliana. Il presidente dell’associazione Penelope Nicodemo Gentile, in studio a Chi l’ha Visto, ha illustrato come in effetti “non c’è compatibilità con la dinamica del suicidio”, ma che le piccole ferite trovate addosso alla Resinovic (al naso, al mento e al labbro) andrebbero esaminate in modo globale. 

 

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