Liliana Resinovich, spuntano fuori queste mail (2 / 2)

Il trapasso di Liliana rappresenta un caso complesso, di cui continuano a parlare tantissimi  giornali e  trasmissioni che si occupano di scomparsi. Il mondo degli scomparsi è il mondo in cui i parenti vivono in una sorta di dimensione aspaziale e atemporale, in attesa di un solo indizio, un solo segnale, che possa non sopire la speranza di ritrovare vivo il loro caro, ma quando, come nel caso della Resinovich, il corpo viene ritrovato ma ancora vi è giallo su moltissimi punti, è doveroso far luce su tutto, non lasciando nulla al caso.

L’avvocato di Sergio, fratello di Liliana Resinovich dopo il rinvio della decisione sull’archiviazione del caso da parte del Gip che si è riservato la scelta nell’ultima udienza al Tribunale di Trieste,  ha dichiarato: “Tra le varie cose che abbiamo indicato al giudice ci sono degli account di posta elettronica che sono stati ritrovati, ma mai ispezionati, e una posta elettronica può contenere di tutto”. 

La famiglia di Liliana Resinovich, come noto, non ha mai creduto all’ipotesi del gesto volontario, ossia che Lilly si sia tolta la vita, a differenza di quanto  sostenuto dalla Procura ed è per questo che si è opposta all’archiviazione delle indagini sulla morte della donna, trovata senza vita in circostanze mai chiarite del tutto nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni il 5 gennaio del 2022, dopo una denuncia di scomparsa da parte del marito nel dicembre del 2021.

Proprio per  far luce su quanto realmente accaduto, al  Gip sono stati presentati vari documenti, chiedendo un prolungamento delle indagini e accertando i molti aspetti oscuri della vicenda.  L’avvocato Nicodemo Gentile, legale di Sergio Resinovich, intervistato da Chi l’ha Visto, ha dichiarato: “Abbiamo portato tante argomentazioni a sostegno di una riapertura delle indagini nell’interesse di tutti. Noi non abbiamo chiesto condanne, chiediamo che si continui a indagare”, aggiungendo: “Io auspico che si vada avanti nelle indagini e che gli inquirenti abbiano tutto il tempo per scoprire cosa sia successo a mia sorella“ 

L’avvocato Gentile ha precisato: “Siamo partiti dalla medicina legale perché ci sono lesioni sul corpo di Liliana che ci dicono che bisogna approfondire”. La famiglia di Liliana Resinovich, a  supporto della riapertura delle indagini ha portato,  oltre ai dati medico legali, anche delle perizie informatiche che indicano la presenza di account di posta elettronica  di Lilly sul telefono della vittima… account che non sono stati mai analizzati dagli inquirenti. Si tratterebbe di  quattro account mai esplorati. L’avvocato Nicodemo Gentile ha chiosato: “Un indirizzo email può contenere di tutto, biglietti, foto e altro, non è un elemento secondario”.