Potrebbe esserci presto il nome e il cognome di chi avrebbe fatto qualcosa a Liliana. Ormai gli inquirenti sono sicuri: quello di Liliana non è il caso di un gesto volontario ma si tratta senza ombra di dubbio di un reato commesso da terze persone.
Adesso le indagini sono in mano alla pm Ilaria Iozzi. Dalla consulenza è emerso che la Resinovich potrebbe essere stata colpita tra le 48 e le 60 ore prima del ritrovamento all’interno del boschetto dell’ospedale. Molto probabilmente Liliana è deceduta asfissia meccanica.
Qualcuno le ha quindi tolto l’aria. Già in una delle recenti interviste Claudio Sterpin aveva ravvisato come da casa di Sebastiano mancasse un cuscino. Sterpin aveva emanato quelle dichiarazioni dicendosi certo che nelle riprese successive mancasse appunto questo dettaglio dalla casa dove Liliana viveva.
Inutile ricordare come Sebastiano e Claudio se ne siano dette di tutti i colori in questi anni scambiandosi anche accuse reciproche. Che qualcuno possa aver fatto qualcosa a Liliana però ne sono convinti tutti e due.
“Il tempo perso sarà recuperato dagli importanti professionisti della Procura e presto avrà un nome e un cognome chi l’ha bestialmente colpita” – ha detto l’avvocato Nicodemo Gentile che segue Sergio Resinovich fratello appunto di Liliana. Per il legale adesso le indagini hanno un nuovo corso.
La speranza è che presto si riesca a capire chi sia il colpevole in modo da assicurarlo alla giustizia. Le indagini continuano e altre importanti novità sono sicuramente attese a brevissimo, il caso continua ancora a far parlare.