Liliana Resinovich, la chiave di tutto nella telefonata di 16 minuti del giorno prima (2 / 2)

Sebastiano Visintin, marito di Liliana,  è stato ospite di Ore 14, la trasmissione condotta da Milo Infante su Rai 2 e qui, in piena diretta tv, si è lasciato andare a delle esternazioni che, oggi, risuonano su tutti i siti d’informazione nazionali che si stanno occupando del caso.

L’uomo ha dichiarato: “Lì deve essere successo qualcosa. Secondo me quella telefonata di sedici minuti fatta il giorno 13, è lì la chiave di tutto”. 

Per il vedovo, “Ci sono risposte che non verranno mai fuori”,  precisando: “”Non credo che Liliana sia uscita di casa per andare a suicidarsi. Non so cosa possa essere successo. Ci sono tutta una serie di incongruenze: il cibo che ha mangiato, i peli, la ricrescita che vanno in conflitto sia in una parte che nell’altra. Questo è un dilemma di cui spero di avere delle risposte. Questa è la chiave di tutto”.

 

Visintin ha parlato di progetti che lui e Lilly avevano assieme, tra cui quello i recarsi in Brasile a febbraio, e che avevano già parlato con l’agenzia.  Poco dopo, il suo sfogo è proseguito così:” Io non riesco a capire come mai Liliana tutto a un colpo, avrà preso … non lo so, bisogna vedere tantissime cose. Tutte queste storie, guardiamo piuttosto chi è andato in Questura a dire ‘andate a cercare là il corpo di Liliana’. Non mi do pace”

Visintin ha aggiunto di non aver mai creduto che sua moglie si sia allontanata volontariamente. Parole, quelle di Sebastiano che oggi fanno molto rumore perché quello di Liliana è, senza ombra di dubbio, un grandissimo rompicapo per gli inquirenti che, ad oggi, non riescono a mettere assieme tutti i tasselli del puzzle.  Cosa è realmente successo alla 63enne è, ad oggi, un mistero.