Liliana Resinovich, è appena arrivata la confessione (2 / 2)

Secondo quanto si apprende dalla stampa ai microfoni della trasmissione Mattino Cinque, una testimone ha raccontato come all’alba del 5 gennaio 2022 vide un uomo che “aveva in mano una torcia elettrica accesa puntata verso il basso” – questo il racconto della donna.

La stessa non ha saputo specificare le caratteristiche della sagoma, e si è limitata a dire di aver fatto il suo dovere. La signora è stata sentita anche dal Nucleo Investigativo di Trieste. “Erano le 6.50 di mattina e mentre ero in macchina col mio compagno” – così ha detto la donna ai microfoni della trasmissione.

“Ricordo che camminava lentamente guardando per terra e aveva in mano una torcia perché il fascio di luce era concentrato” – questo l’altro dettaglio che potrebbe tornare utile agli inquirenti. La vicenda è ancora quindi ben lungi dal chiudersi ma i famigliari della donna si augurano che la stessa possa risolversi prima.

Claudio Sterpin come detto non crede alle versioni fornite dal marito della donna. “L’alibi di Sebastiano? Non è vero. Lui dice di essere andato alle nove di mattina a portare i coltelli nell’ultima pescheria, ma non è così. Ci è andato la sera prima, alle diciotto”– queste le parole di Claudio Sterpin.

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 “La mattina dopo, quando è scomparsa Lilly, l’ha saltata. Probabilmente perché aveva altro da fare” – così ha rincarato la dose Sterpin nei confronti dell’uomo, con cui ha anche avuto un confronto durante alcune trasmissioni.

Secondo Sterpin il cordino rivenuto nel boschetto dagli inquirenti farebbe capire come questo “è stato messo da chi l’ha portata nel boschetto. Serviva per dimostrare a chi l’avrebbe trovata che se l’era portato da casa assieme ai sacchi neri e alla bottiglietta” – questa la conclusione di Claudio Sterpin.