Disavventura in aeroporto per Licia Colò, volto noto della divulgazione televisiva e ambientalista di lungo corso, che ha raccontato con toni accesi la propria frustrazione vissuta all’imbarco di un volo Ryanair da Roma a Palermo. Attraverso un video pubblicato sui social, la conduttrice ha denunciato le difficoltà incontrate nel tentativo di imbarcare un semplice bagaglio, definendo l’esperienza “allucinante” e sottolineando come la tecnologia, in questo caso, sia diventata un ostacolo più che un aiuto.
“Sembrava di affrontare un esame universitario solo per imbarcare una valigia”, ha raccontato. Colò ha spiegato di aver fatto una lunga coda per poi scoprire che l’unico modo per procedere era scaricare un’applicazione, inserire dati personali e scattarsi delle foto. “Dopo tutto questo, la app non mi accettava e rischiavamo di perdere l’aereo”, ha spiegato, visibilmente esasperata.
Il suo sfogo si concentra soprattutto sulla crescente disumanizzazione dei servizi: “Una persona anziana, o anche solo poco pratica con la tecnologia, come può gestire tutto questo da sola?”, si è chiesta. Secondo Colò, l’obbligo di passare attraverso procedure digitali complesse rischia di escludere una parte significativa della popolazione dal diritto alla mobilità.
Inoltre, la conduttrice ha criticato anche la mancanza di alternative: “Quello che mi disturba maggiormente è che non ci sia possibilità di scelta. Per imbarcare un bagaglio ho dovuto cedere dati personali e scattarmi una sorta di foto segnaletica, che peraltro l’app ha rifiutato”.
Licia Colò, da sempre sensibile ai temi dell’etica e del rispetto umano, ha voluto sollevare una questione che tocca molti viaggiatori: l’eccessiva automatizzazione dei servizi aeroportuali. Un tema attuale, che apre un dibattito importante sul rapporto tra tecnologia, diritti dei consumatori e inclusività.