Ricordate la storia della maestra Elena Maraga? A marzo, un genitore , partendo dal profilo Instagram della maestra, ha scoperto il link ai contenuti espliciti su OnlyFans. Lei stessa ha raccontato che il padre di un suo alunno ha comprato le sue foto, facendole circolare e condividendole sulla chat del calcetto, sino a quando la moglie lo ha scoperto. Dopo la segnalazione, la Maraga è stata immediatamente sospesa dal suo incarico e non le è più stato dato lo stipendio.
Elena Maraga, la maestra di un asilo parrocchiale di Treviso finita al centro delle polemiche a causa del suo profilo su OnlyFans, è sta licenziata e a comunicarlo è stata proprio l’ex maestra 29enne, ospite di una trasmissione radio, che ha dato a tutti l’annuncio. La sexy Elena ha dichiarato: “Mi hanno mandato una raccomandata con scritto licenziamento per giusta causa per comportamento inappropriato perché si è incrinato il rapporto di fiducia, lo trovo ingiusto al cento per cento”.
Sin da quando il suo caso è stato reso noto, l‘opinione pubblica si è fortemente divisa, tra chi ha chiesto a gran voce il suo licenziamento , e chi, al contrario, non lo ha ritenuto giusto. A difesa della Malaga è intervenuto un gruppo di 30 genitori, che ha firmato una petizione, opponendosi al suo licenziamento.
In tutto questo, la donna si è sempre difesa, dicendo di aver aperto OnlyFans, piacendosi, trasformando la passione per il suo corpo, in una fonte di guadagno, dal momento che, a suo dire, campare con 1.200 euro al mese è faticoso, tendo a precisare: “Faccio contenuti hard ma mai sesso in coppia o con altre persone”.
Elena ha anche fatto sapere che la scuola ha sempre mostrato un atteggiamento di chiusura, rifiutando un dialogo, puntando il dito sul fatto che lei abbia ricercato attenzione mediatica. La maestra ha chiosato: ” Fare foto compromettenti non ha mai compromesso la mia professionalità nel lavoro La scuola non ha mai voluto parlare con me, hanno sempre agito tramite lettere e mai hanno voluto un dialogo. Mi stupisco di come una scuola cattolica che predica la morale tratti così un dipendente”.