“L’ho uccisa io”. 12enne torturata e violentata: la confessione choc (2 / 2)

Lola Daviet, ritrovata martoriata, mutilata, in un baule , lo scorso 15 ottobre, sarebbe stata uccisa da Dhabia B., una clochard 24enne che avrebbe confessato l’omicidio. Ma dietro la morte della  minore, come se questo non fosse già abbastanza, si nasconde uno scenario ancora più sconvolgente di quello inizialmente ipotizzato. A rivelarlo è l’emittente francese Europe 1.

La 12enne sarebbe stata violentata e torturata. Durante la confessione, la presunta assassina, incastrata da una telecamera di videosorveglianza, ha dichiarato:  “Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me”, senza mostrare alcun segno di pentimento per l’omicidio commesso. Ma quale sarebbe stato il movente del delitto? Secondo il canale televisivo BfmTv tutto sarebbe partito da un’accesa discussione tra la madre della vittima e la clochard. La signora Daviet non le avrebbe voluto dare il pass per entrare nello stabile.

Alle 15:17 la minore e Dhabia sarebbero entrare nello stabile e alle 16:48 Lola sarebbe stata portata dalla clochard reo confessa nell’appartamento di sua sorella in cui avrebbe ucciso la bambina, dopo averla aggredita sessualmente mentre era in doccia. Per completare la mattanza, Dhabia avrebbe preso un paio di forbici, recidendo la giugulare, fino a quasi staccare la testa della povera vittima dal resto del corpo.

Ma non è tutto, in quanto la bimba sarebbe stata trovata con mani e piedi legati con su scritte le cifre 0 e 1. Cosa significano è ancora oggi, un mistero, attorno al quale gli inquirenti devono far luce. La clochard che si è autoaccusata non ha avuto mai, sino ad oggi, problemi con la giustizia.

Solo il 21 agosto, avendo il permesso di soggiorno scaduto, sarebbe stata fermata dalle forze dell’ordine in aeroporto, notificandole l’obbligo di lasciare la Francia. Questo è riportato sui principali siti francesi. Molti sono i dubbi che ruotano dietro la morte della povera Lola. Un caso complesso, efferato, che merita giustizia e verità.