Purtroppo non si è concluso nel migliore dei modi uno dei casi di scomparsa della nostra penisola. Nelle acque di Trieste, la Guardia Costiera, alle prime luci dell’alba di domenica 16 giugno, ha recuperato il corpo senza vita di un giovane che, si presume, sia annegato e i soccorritori non hanno potuto far altro che recuperarlo.
Un recupero della salma non semplice, in quanto, con l’ausilio dei vigili del fuoco, il corpo è stato estratto dal luogo in cui si trovava, ossia all’ interno della diga foranea compresa tra i moli III e IV del Porto Franco Vecchio. Sulla base della ricostruzione effettuata dalle competenti autorità, si presume possa trattarsi del giovane che risultava disperso in mare dall’11 giugno scorso.
A lanciare l’allarme che ha permesso il rinvenimento del corpo, sono stati gli atleti della Canottieri Adria, usciti in mare per un allenamento mattutino. Sulla base della loro segnalazione, la vedetta della Guardia Costiera ha recuperato il corpo, che è stato successivamente trasbordato sulla banchina di fronte alla sede della Capitaneria.
Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri, per gli opportuni rilievi, in modo da poter accertare l’identità di quel povero corpo senza vita. Resta da capire il motivo per cui il giovane è deceduto anche se, sulla base della prima ipotesi, si presume che possa essere annegato.
La triste notizia ha lasciato gli italiani senza parole, trattandosi dell’ennesimo caso conclusosi in questo tremendo modo dall’inizio di questa estate che si preannuncia rovente sul fronte della cronaca nera nazionale. Un bollettino in triste aumento, quello dei decessi, chi per malori, chi per incidenti stradali, chi, in questo caso, per annegamento.