Per gli investigatori non ci sono dubbi. Gualandi avrebbe agito volontariamente nei confronti di Sofia. Il fermo non è stato convalidato, perché non è stato ritenuto sussistente il pericolo di fuga, comunque sia è scattata la detenzione in regime cautelare in quanto Gualandi ha agito volontariamente contro Sofia.
Sin dai primi momenti dell’accaduto Gualandi ha sempre respinto le accuse affermando che il colpo non sia partito in maniera volontaria. Gli inquirenti però non gli credono e in queste a parlare con la stampa è stato il suo avvocato difensore.
“Faremo ricorso di riesame al tribunale della Libertà” – così afferma Claudio Benenati legale appunto di Gualandi. “È contestato nel capo di imputazione che la povera Sofia, a cui dobbiamo tutti portare rispetto, non accettava la fine della relazione ed era molto arrabbiata rispetto a questa cosa” – così ha affermato il legale.
Secondo l’avvocato che il suo assistito abbia commesso un gesto colposo è fuori di discussione tuttavia bisogna discutere circa l’intenzionalità del fatto.
“Lui non sapeva che lei stesse arrivando, è arrivata all’improvviso” – così ha affermato il legale dell’ex comandante che quindi è intenzionato a dimostrare come il suo assistito non abbia agito in maniera volontaria come pensano gli investigatori. Le indagini comunque proseguono per fare piana luce sull’accaduto.
Pare che lui inoltre volesse fermare la relazione mentre lei voleva che continuasse, questo inoltre l’avviso dell’avvocato. I famigliari di Sofia così come il suo fidanzato aspettano giustizia per un decesso ingiusto che come hanno detto si è verificato in un luogo che dovrebbe essere sicuro. Un episodio che lascia davvero senza parole e che ha sconcertato tutto il nostro Paese.