Leonardo muore a 19 anni, dimesso due volte dall’ospedale: “I medici..” (2 / 2)

Lo scorso giovedì notte, dall’ospedale Santissima Annunziata non ne è uscito più vivo. Per tentare di ricostruire questa assurda vicenda, bisogna partire da un po’ di giorni prima. Il 19enne, tra il 30 agosto e il 22 settembre, era stato portato altre due volte in ospedale ma nessuno del personale del Santissima Annunziata si era accorto che aveva una dissezione carotidea in corso, che rappresenta la prima causa di ictus tra gli under-45.

Due ricoveri, dunque, e due dimissioni, nella stessa struttura sanitaria, con la raccomandazione di assumere i farmaci prescritti e di effettuare alcuni esami strumentali. La situazione è drasticamente peggiorata lo scorso 22 settembre, quando il padre lo ha trovato riverso a terra, privo di sensi, nel bagno della loro abitazione. Leonardo è morto alle 4:30 per doppio infarto ed emorragia cerebrale e i suoi genitori chiedono giustizia. Pertanto, hanno presentato denuncia tramite lo Studio3A-Valore e la procura di Taranto ha aperto un’inchiesta.

Nel fascicolo d’indagine per omicidio colposo sono finiti ben 12 medici dell’ospedale di Taranto. Il pm Mariano Buccoliero, che si sta occupando di questo complesso caso che ha sconvolto il Tarantino, territorio d’origine della povera vittima, e tutti gli utenti che si sono imbattuti in questa terribile notizia.

Allo stato attuale, si è proceduto con il sequestro delle cartelle cliniche di Leonardo e oggi è il giorno dell’autopsia che servirà a chiarire le cause del decesso.  Il 19enne è stato ricoverato la prima volta, al Santissima Annunziata, il 30 agosto, presentandosi in ps, accompagnato dai genitori, con mani e braccia intorpiditi, problematiche a bocca e volto. I sintomi si sono attenuati e la tac ha dato esito negativo, così Leonardo aveva lasciato l’ospedale solo con la prescrizione di una risonanza magnetica encefalo con angio.  Si sarebbe dovuto ripresentare presso il nosocomio, dopo 1 mese, con l’esame fatto.

Effettuato l’esame privatamente, il referto diceva: “difetto di flusso dell’arteria carotide come da probabile dissezione”. Così il 19enne, il 17 settembre, si è presentato nuovamente a visita dallo stesso neurologo che lo aveva esaminato la prima volta. Quest’ultimo non ha disposto il ricovero, ma lo ha dimesso, prescrivendogli una cardio-aspirina e consigliandoli “controllo angio Rm dei vasi del collo tra un mese”. L’ultima tappa al ps, quella del 22 settembre, si è rivelata fatale.