Le sue mani si riempiono di piaghe, poi avviene la scoperta choc (2 / 2)

Quest’immagine potrebbe far accapponare la pelle a più di qualcuno, specie se si è particolarmente sensibili. Comunque questa è la situazione che si sono trovati dinnanzi i medici di un pronto soccorso inglese. Proprio qui si è presentato un uomo di 52 anni, che presentava le mani piene di piaghe e la cute, tutt’intorno, secca e screpolata, simile a della carta stropicciata. Logico che chi prende in carico un soggetto così conciato, deve in primis verificare cosa gli sia accaduto.

E’ stato un cugino, prendendo a cuore la sua sofferenza, ad accompagnarlo presso il nosocomio ed effettivamente, col senno di poi, ha fatto benissimo, dal momento che la situazione avrebbe potuto prendere una piega ben peggiore, in cui sarebbe stato necessario, a detta dei medici, passare all’amputazione della mano.

Nella sfortuna, la fortuna, insomma, di aver ricevuto l’assistenza sanitaria prima che la sua condizione degenerasse drasticamente e in maniera irreversibile. E’ stato necessario fare un’accurata anamnesi da cui è emerso che il paziente, nella vita, faceva l’operaio edile. Le sue mani erano già messe a dura prova dal lavoro pesante ma ad aggravare la sua situazione si è messa una brutta infezione, legata alle cattive condizioni igieniche in cui viveva.

Stando al racconto del cugino che lo ha accompagnato in ospedale, il 52enne dormiva tra l’urina e gli escrementi dei cani e gatti. Una situazione di abbandono, solitudine, povertà, sofferenza, che lo ha portato a rischiare gravemente in termini di salute. Per fortuna c’è ancora qualcuno che conosce il termine rispetto e il concetto di solidarietà. Grazie alla mano, protesa verso di lui, dal suo parente stretto, l’operaio è riuscito a salvarsi dall’amputazione.

Purtroppo storie simili ce ne sono tante nel mondo, anche in quello “industrializzato”, “ricco”. Sono storie che preferiamo ignorare, molte volte, piuttosto che prendere di petto, in quanto sembrano non sfiorarci minimamente. E’ questa la società in cui viviamo; sempre più improntata al menefreghismo, alla superficialità, povera di veri valori, quelli che vanno preservati al di sopra di ogni cosa. Tutti potremmo avere a che fare con una situazione simile, per cui, fare del bene, in silenzio, è la miglior forma d’amor proprio e verso i bisognosi. Una forma che ci fa andare a letto con il cuore pieno di quel che, per davvero, conta nella nostra effimera esistenza.